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Liberalizzazioni. Parafarmacie: “Positivo incontro con Balduzzi”


Soddisfazione da parte delle associazioni di parafarmacie e farmacisti non titolari Mnlf per l’attenzione che il Ministro ha rivolto alle loro analisi e proposte. Balduzzi, dicono, “ha ritenuto che molte delle nostre proposte di riforma possano essere riprese nel decreto di riforma del settore".

10 GEN - "Un incontro positivo, nel corso del quale abbiamo illustrato la nostra proposta di riforma del settore distributivo del farmaco sia per quanto riguarda la parafarmacia che per la farmacia". Questo il commento a caldo del Forum nazionale Parafarmacie , Anpi (associazione nazionale Parafarmacie italiane  e  Mnlf ( movimento nazionale liberi farmacisti) sull’incontro avvenuto stamani con il ministro della Salute, Renato Balduzzi, nell’ambito dei confronti che il ministro sta avendo con tutti i rappresentanti dei farmacisti interessati dagli interventi di liberalizzazione dei farmaci.

In particolare, le Parafarmacie hanno sottolineato di sentirsi “confortati” dal fatto che il ministro “abbia apprezzato il lavoro di analisi e la proposta di riforma da noi espressa,  ritenendo che molte delle nostre proposte di riforma possano essere riprese nel decreto di riforma del settore”.

“Il ministro ha ribadito di ritenere che il settore abbia bisogno di aria, noi gli abbiamo detto che servirebbe una tempesta”, dichiara al nostro giornale Agnese Antonaci, vicepresidente del Movimento Nazionale Liberi Farmacisti, spiegando inoltre di aver sottolineato a Balduzzi che “la nostra associazione non rappresenta la grande distribuzione organizzata, ma rappresenta i tanti farmacisti non titolari che hanno voluto cogliere le nuove opportunità offerte dalla liberalizzazione per svolgere il loro lavoro. Rappresentiamo una professionalità, dunque, non un attività di mercato”.

Nella proposta presentata al ministro le Parafarmacie hanno ribadito la necessità della presenza del doppio canale, farmacia e parafarmacia, “al fine di determinare le condizioni di concorrenza che altrimenti non si determinerebbero con l’esclusività della vendita dei farmaci da parte della sola farmacia”. Si ribadisce inoltre  “la necessità di riformare la farmacia sul piano della distribuzione territoriale, dei metodi di assegnazione, di salvaguardia delle farmacie rurali, in particolare le sussidiate, della partecipazione alla proprietà di soggetti diversi dal farmacista e della alienabilità della concessione”.

Un confronto c’è  stato, infine, sul limite di 12.500 abitanti (al di sotto del quale non e' possibile la vendita dei farmaci di fascia C autorizzati da l'Aifa)  introdotto dal decreto Salva Italia. " Il Ministro ha condiviso la necessità di rimuovere tale parametro, certamente discriminatorio", hanno confermato le Parafarmacie, " anche alla luce delle modifiche introdotte dal Parlamento".
 

10 gennaio 2012
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