Dirigenti farmacisti. I paletti di Anac su attribuzione funzioni “improprie” del Rup
di R.Di Turi e G.Console
Una delegazione del Sinafo ha incontrato Anac ponendo una serie di perplessità in merito all’affidamento, da parte di diverse Aziende sanitarie, ai dirigenti sanitari e ai farmacisti in particolare) delle funzioni previste per il RUP (Responsabile unico del procedimento). Anac ha sottolineato che le linee guida richiedono che il RUP sia in possesso di una specifica formazione professionale soggetta a costante aggiornamento commisurata alla tipologia e alla complessità dell’intervento da realizzare
28 NOV - Si è svolto, presso la sede dell’Autorità anticorruzione, l’incontro tra una delegazione del Sinafo e due dirigenti dell’ufficio Generale Regolazione del Mercato e Studi dell’Anac.
La richiesta di incontro con i rappresentanti dell’Autorità, era stata sollecitata dalla nostra organizzazione al fine di chiarire alcuni aspetti di particolare criticità che stanno interessando la nostra categoria.
La delegazione Sinafo ha potuto, così, illustrare lo stato di disagio in cui versano molti dirigenti farmacisti del Servizio sanitario nazionale, costretti a svolgere funzioni correlate ad incarichi imposti dalle direzioni generali che nulla hanno a che fare con le linee di attività previste dalle norme che riguardano i profili professionali di appartenenza.
La questione non riguarda l’affidamento ai dirigenti farmacisti delle funzioni di DEC (Direttore dell’esecuzione dei contratti) che ricomprendono le complesse problematiche sia delle fasi prodromiche dell’acquisizione, sia la gestione postuma dei beni affidati.
Funzioni che, comunque, richiedono adeguata preparazione, notevole impegno orario e profili di responsabilità decisamente rilevanti. Ma, come detto, per quanto riguarda tale aspetto nulla quaestio.
Questa funzione infatti, è sempre stata svolta dai dirigenti farmacisti e si è aggiunta, nel tempo, alle linee di attività sanitaria previste dalle attuali norme legislative.
Il problema nasce nel momento in cui alcune direzioni generali di Asl hanno ritenuto di andare ben oltre, affidando ai dirigenti sanitari (ai farmacisti in particolare) anche le funzioni previste per il RUP (Responsabile unico del procedimento).
Il Sinafo ha illustrato, ai dirigenti dell’Anac presenti all’incontro, le motivazioni a sostegno della nostra ferma opposizione per questi reiterati e diffusi ordini di servizio che, di fatto, costringono i dirigenti farmacisti ad esercitare attività che richiedono conoscenze tecnico amministrative di alto profilo ed espongono, sia i dirigenti sia le stesse amministrazioni, a rischi gestionali di notevole criticità.
Abbiamo sottolineato ai nostri interlocutori che i percorsi formativi pre/post universitari dei dirigenti sanitari non prevedono alcun insegnamento che possa riguardare le materie di cui si deve essere a conoscenza per svolgere una funzione di natura amministrativa per la quale le stesse linee guida dell’Anac prevedono, giustamente, il possesso, da parte del destinatario, di un bagaglio di conoscenze specifico.
Né, come scusante addotta molto spesso per giustificare queste iniziative, possono essere invocate, da parte delle Amministrazioni, le assicurazioni di aver avviato specifici percorsi di formazione per i dirigenti interessati a tali incarichi. Non basta certo un corso di formazione aziendale, peraltro posto in essere in poche realtà, a poter fornire quegli elementi di solide conoscenze che possano “trasformare” un dirigente sanitario in un dirigente amministrativo.
Il Sinafo ha, in varie occasioni e in varie Regioni, provato a convincere gli amministratori regionali e aziendali a desistere da tali iniziative. In alcuni casi le tesi addotte dalla nostra organizzazione sono state accolte e i provvedimenti ritirati.
In altri casi, invece, sono state confermate le nomine di dirigenti sanitari, stante (anche) la “carenza di personale amministrativo presente nelle strutture sanitarie”.
Abbiamo ribadito che questa situazione, nei casi in cui è stata confermata la volontà delle amministrazioni di affidamento di incarichi RUP ai dirigenti sanitari, potrebbe comportare effetti estremamente pericolosi sia per quanto riguarda il corretto andamento delle procedure di acquisizione di beni e servizi da parte delle aziende, sia per quanto attiene il profilo delle responsabilità a cui andrebbero incontro le amministrazioni e i professionisti stessi.
Senza dire, poi, del fatto che i professionisti delegati a svolgere funzioni non previste dagli attuali ordinamenti, verrebbero distratti dai compiti e linee di attività ai quali sono istituzionalmente deputati. Gli effetti potenzialmente negativi diventano, pertanto, duplici.
Da una parte ci si espone a criticità che riguardano la gestione delle procedure concorsuali delle acquisizioni, dall’altro si creano le condizioni di un indebolimento dei livelli assistenziali.
Al termine della riunione i nostri interlocutori hanno invitato il Sinafo a presentare ufficialmente una nota circostanziata sulle questioni rappresentate al fine di consentire alla Direzione dell’Anac, ove ritenuto opportuno, di esprimere una valutazione approfondita finalizzata al chiarimento delle criticità evidenziate dalla nostra organizzazione.
E la risposta dell’Anac è arrivata. In buona sostanza l’Autorità anticorruzione specifica, tra l’altro, che “le linee guida richiedono che il RUP sia in possesso di una specifica formazione professionale soggetta a costante aggiornamento commisurata alla tipologia e alla complessità dell’intervento da realizzare. Per rendere effettiva tale disposizione è previsto che le stazioni appaltanti, nell’ambito dell’attività formativa specifica di cui all’articolo 31 comma 9 del codice, organizzano interventi rivolti al RUP, nel rispetto delle norme e degli standard di conoscenza internazionali e nazionali di project management, in materia di pianificazione, gestione e controllo dei progetti, nonché in materia di uso delle tecnologie e degli strumenti informatici....”.
Alla luce del chiarimento dell’Anac, sarà opportuno avviare un confronto a livello delle singole regioni affinché vengano diramate linee guida/direttive regionali che possano orientare le singole aziende verso comportamenti omogenei in tema di affidamento ai dirigenti di incarichi per i quali viene richiesta (ripetiamo), anche e soprattutto, una solida formazione giuridico-amministrativa. In particolare si dovrà prendere atto che la funzione di RUP, a prescindere dal bene posto in gara, dovrà essere assolta da un professionista esperto nella materia giuridico amministrativa che dovrà essere, a sua volta, eventualmente supportato dai dirigenti sanitari coinvolti nella gestione dello stesso.
Roberta Di Turi
Presidente Nazionale Fassid Sinafo
Giangiuseppe Console
Segretario Generale Fassid Sinafo
28 novembre 2018
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