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Manovra. Cozza (Fp Cgil): "Medici di 66 anni forzati a rimanere in servizio e operare di notte"


"Vi fareste operare in emergenza notturna da un 66enne?". La domanda arriva da Massimo Cozza, leader della Fp Cgil Medici, che lancia l'allarme sulle conseguenze delle norme contenute nella manovra. Il 19 dicembre sciopero nazionale indetto da Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa.

17 DIC - "La manovra del Governo Monti porterà i medici a lavorare fino ai 66 anni e in diversi casi anche oltre, con turni notturni sempre più frequenti a causa del blocco del turn over". Condizioni allarmanti, secondo la Fp Cgil Medici, che sottolinea come anche i medici più anziani si troveranno costretti ad operare dopo aver svolto molte ore di servizio, anche notturno. Questo anche in conseguenza al fatto, continua la Fp Cgil, che "la stessa manovra non affronta il nodo della stabilizzazione dei precari, penalizzando oltre 10mila giovani".

Tutto questo quando già oggi, secondo il conto annuale 2010 della Ragioneria Generale dello Stato, la maggior parte dei medici ha un'età media oltre i 60 anni. In particolare, 9.341 medici hanno tra i 60 e i 64 anni, 38.894 tra i 55 e i 65 anni - più di un medico su tre (34,91%), mentre i medici tra i 30 e i 40 anni sono 14.040 (12,60 %), poco più di uno su dieci.

E così, medici sempre più anziani dovranno continuare a fare gli stessi turni notturni in sala operatoria o in sala parto, nei reparti o nei pronto soccorso. "Se reperibili, correre di notte per arrivare in meno di trenta minuti in ospedale per un'urgenza come quando avevano 30, 40 o 50 anni". D'altra parte, continua la Fp Cgil, la manovra "alza l'asticella dei requisiti anagrafici per il lavoro usurante (da 59 anni a 62 nel 2012, 63 nel 2013, più un anno di attesa per la finestra) ma solo per coloro che svolgono almeno 64 turni notturni per almeno sette anni negli ultimi dieci di vita lavorativa". Nei fatti, "oltre un medico su 3 over 55 sarà costretto ad operare anche di notte".

"Oggi il lavoro del medico - afferma Massimo Cozza, segretario nazionale Fp-Cgil Medici - è molto più faticoso, per i turni più frequenti e più lunghi, con una crescente pressione psicologica per l'aumentato rischio di denunce. C'è un lento logoramento psicofisico che colpisce in modo maggiore i medici più anziani, che avrebbero bisogno di tempi di recupero maggiori senza essere costretti a turni notturni sempre più numerosi. E' equo costringere un medico a continuare con le guardie notturne dopo i 60 anni e chiudere la porta d'ingresso a migliaia di giovani medici? Un cittadino si farebbe operare di notte da medici di 66 anni forzati a rimanere in servizio?".

"Siamo in presenza di una tassa intergenerazionale - continua Cozza -, si chiedono sacrifici ai medici più anziani senza dar nulla alle giovani generazioni, le più colpite dalla crisi del sistema. Chiediamo un intervento che destini una parte delle risorse risparmiate con la stangata sui soliti noti, che secondo noi andrebbe comunque alleggerita, vedi l'allungamento dell'età pensionabile a importi più bassi e la decurtazione media di 250 euro per l'irpef regionale nella retribuzione di gennaio, per favorire l'ingresso nel mondo del lavoro dei giovani medici".

Un patto intergenerazionale equo potrebbe vedere, secondo Cozza, l'esenzione dai turni notturni per i medici più anziani, processi di stabilizzazione e superamento del blocco del turn over per assumere i giovani medici e garantire i livelli essenziali di assistenza ai cittadini.

"Anche per cambiare queste norme - conclude il segretario nazionale della Fp Cgil Medici - e per avere un tavolo di confronto con il Governo Monti, ad oggi inesistente, i medici parteciperanno allo sciopero nazionale del pubblico impiego di lunedì 19 dicembre 2011 indetto da Fp-Cgil, Cisl-Fp, Uil-Fpl e Uil-Pa".

17 dicembre 2011
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