Ordini. Renzo (Odontoiatri): “Non difendono la casta ma la salute dei cittadini”
di Eva Antoniotti
Gli “Stati generali della professione odontoiatrica” in svolgimento a Roma centrano l’attenzione sulle liberalizzazioni che stanno investendo anche le istituzioni professionali. Stasera interverrà anche il ministro Balduzzi.
16 DIC - Pochi mesi fa, quando si discuteva nelle Commissioni parlamentari della riforma degli Ordini delle professioni sanitarie, gli odontoiatri sembravano essere arrivati ad un passo dall’ottenere lo “scorporo” dall’Ordine dei medici, per poterne creare uno autonomo. Ma il vento che viene dall’Europa, e in particolare la lettera della Bce sulla crisi economica italiana che chiede anche la “piena liberalizzazione dei servizi professionali”, ha completamente cambiato lo scenario, mettendo in discussione l’esistenza stessa di queste istituzioni, viste da molti come organismi corporativi e di “casta”.
Proprio questo è il tema centrale degli “Stati generali della professione odontoiatrica” in svolgimento a Roma. “Il mondo delle professioni è investito dal vento di riforma ed è alla vigilia di una probabile rivoluzione copernicana per quanto riguarda il ruolo ed i compiti dell’Istituzione ordinistica – ha detto il presidente nazionale Cao
Giuseppe Renzo, pena la loro abolizione. – Forse non molti sono a conoscenza della scadenza imposta dal governo (estate 2012) entro la quale si dovranno riformare gli ordini pena il loro scioglimento. Un profondo mutamento che, seppur cadenzato in modo repentino, non ci trova impreparati. Tutte le espressioni rappresentative della professione odontoiatrica, istituzionali , associative, culturali sono pronte a fornire il proprio contributo all’interesse comune e da Medici posto al primo posto la tutela della salute dei nostri assistiti e generalmente dei cittadini. La professione odontoiatrica – ha sottolineato Renzo – vuol dare forte il senso del proprio ruolo sociale a difesa della salute del cittadini dimostrando con i fatti e con le cifre che l’Ordine non è uno strumento di autotutela di privilegi corporativi degli iscritti, bensì un elemento insostituibile per garantire la salute e la qualità dell’atto medico”.
Ieri i rappresentanti dei Cao (Commissioni Albo odontoiatri) provenienti da tutta Italia si sono confrontati in gruppi di lavoro su temi specifici, molti dei quali focalizzati proprio sulle liberalizzazioni. Oggi invece spazio soprattutto al confronto con gli interlocutori istituzionali (dal generale dei Nas
Cosimo Piccino, alle dirigenti del ministero della Salute
Maria Linetti, Maria Teresa Camera, Egle Parisi) e con i rappresentanti della politica.
La tavola rotonda dedicata ai politici, moderata da
Gigi Marzullo, ha visto la partecipazione di
Laura Allegrini (Pdl),
Pierluigi Mantini (Udc) e
Luigi Lettieri D’Ambrosio (Pdl), sostanzialmente concordi nel dirsi convinti che non si arriverà ad una cancellazione degli Ordini professionali, ma piuttosto ad una loro necessaria riforma, peraltro già avviata in Parlamento. Toni più preoccupati, però, da parte del senatore Lettieri, che ha definito la lettera della Bce “uno spartiacque” che ha messo a rischio la stessa sopravvivenza degli Ordini, aprendo la strada a norme che negli ultimi sei mesi “hanno modificato il patrimonio genetico degli Ordini professionali”.
Il confronto proseguirà nel pomeriggio in un “faccia a faccia” a tre voci, che avrà come protagonisti
Giuseppe Renzo, Franco Stefanoni, giornalista economico autore del libro I veri intoccabili nel quale definisce gli Ordini “lobby del privilegio”, e
Primo Mastrantoni, presidente dell’Aduc (Associazione dei diritti degli utenti e dei consumatori).
In serata è previsto l’intervento del ministro della Salute
Renato Balduzzi.
16 dicembre 2011
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