Ettore (Fesmed) a Bartolazzi: “Presto in pensione 30mila medici, occorre raddoppio numero borse”
Al momento le borse sono 6.200 del Miur e 640 delle Regioni. Per Giuseppe Ettore, presidente della Federazione Sindacale Medici Dirigenti (Fesmed), questo numero andrebbe raddoppiato per far fronte al pensionamento di 30mila medici nei prossimi cinque anni. Sarebbero soprattutto chirurghi e ginecologi a scomparire, anche a causa dei contenziosi medico-legali
07 SET - “Il Sistema Sanitario Nazionale è in piena emergenza: occorre investire sulla formazione o non avremo più medici, soprattutto chirurghi e ginecologi, anche a causa della fuga dalle sale operatorie e dalle sale parto per gli elevati rischi di contenzioso medico-legale. Oggi la programmazione dell’accesso alle facoltà di medicina e alle scuole di specializzazione è inadeguata e la formazione post-laurea del tutto insufficiente”.
Lo afferma
Giuseppe Ettore, presidente della Federazione Sindacale Medici Dirigenti (Fesmed), al termine dell’incontro con il Sottosegretario alla Salute
Armando Bartolazzi.
“Da anni denunciamo - prosegue il presidente Fesmed - le anomalie del sistema di selezione e formazione che non copre neanche il fabbisogno indotto dai progressivi pensionamenti. Nei prossimi cinque anni si prevede il pensionamento di circa 30mila medici. Per rimpiazzarli sarebbe necessario raddoppiare l’attuale numero di borse (6.200 Miur e 640 Regioni) con un attento calcolo dei fabbisogni di personale per specialità correlati ai volumi e alla complessità delle attività, per ridare sicurezza ai luoghi di lavoro e applicare al meglio la direttiva europea sull’orario di lavoro. Il concorso nazionale attuale è del tutto inadeguato e, tra le altre anomalie, porta spesso al cambio di indirizzo dopo il primo anno, lasciando posti vacanti e contratti persi”.
“L’Università, da sola - conclude Ettore -, non è in grado di far fronte alle reali necessità, è tempo di istituire gli Ospedali di Insegnamento con compiti integrativi rispetto a quelli dell’Università, per garantire adeguati standard qualitativi di formazione e consentire agli specializzandi una reale formazione sul campo. Ci auguriamo di poter portare avanti con il governo un discorso sinergico”.
I rappresentanti del Ministero e il Sottosegretario alla Salute, presenti all’incontro, informa la nota Fesmed, hanno manifestato interesse
per le proposte avanzate e diffuse a termine dell’incontro dal presidente Ettore. La Fesmed ha espresso soddisfazione per il metodo e la disponibilità dimostrata dal Ministero e per l’avvio di un percorso uniforme e sinergico con MIUR e Regioni per far fronte alla mancata programmazione e alla carenza formativa e i gravi rischi correlati a sicurezza e qualità delle cure.
07 settembre 2018
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