Croce Rossa. I sindacati: “Vogliono farla a pezzi”. Manifestazione il 26 ottobre
“Vogliono farla a pezzi e licenziare più di 2.000 persone” denunciano Fp Cgil, Cisl Fp, Uil Pa, Sinadi, Fialp Cisal, Usb e Ugl Intesa e bocciano la bozza del dlgs che riorganizza la Croce Rossa Italiana. Manifestazione sotto Palazzo Chigi il 26 ottobre.
21 OTT - “Abbiamo preso visione della bozza di un dlgs – spiegano i Sindacati - con la quale si trasformano i comitati provinciali e locali della Croce Rossa in associazioni di diritto privato e conseguentemente si riduce la struttura al solo Comitato Centrale e a quelli regionali”. “L'intero provvedimento – si legge in una nota congiunta - è strumentalmente motivato con la riduzione del debito ma non è in grado di disegnare un servizio che garantisca almeno le stesse prestazioni oggi erogate. Non è una riforma ma una operazione ragionieristica fatta in massima parte sulla pelle della cittadinanza dei lavoratori e delle lavoratrici”.
Rischio licenziamenti. Per le associazioni dei lavoratori “si prevede che i dipendenti a tempo indeterminato in servizio presso gli attuali comitati locali e provinciali possano o rimanere con un contratto privato, oppure, se non riescono a ricollocarsi in altre pubbliche amministrazioni, messi nelle liste di mobilità e poi licenziati”. Ai sindacati questo non va. “È evidente che questa previsione è del tutto irrealistica e ai confini con l'insulto all'intelligenza dei lavoratori. Si prevede il licenziamento per tutti i lavoratori precari alla scadenza del loro contratto di lavoro. Parliamo di persone che svolgono la loro attività, di rinnovo in rinnovo,da anni e , alcuni da decenni. Bel modo di guarire il malato, uccidendo quelli che lo tengono in vita”.
“Abbiamo sempre attaccato gli sprechi ovunque – prosegue il comunicato - si annidassero ma una cosa è un progetto di riforma, un piano di rientro dal debito, una accurata gestione del patrimonio immobiliare che certamente non può essere una svendita, altra cosa è ridurre i compiti di assistenza e urgenza svolti in tutta Italia con la professionalità riconosciuta ai dipendenti della Croce Rossa ad una mera operazione contabile”.
"Siamo pronti a discutere - conclude la nota - sia la riforma che il risanamento e per questo chiediamo urgentemente un incontro con il Governo, ma decisamente contrari ad un progetto che non migliora la funzionalità del servizio reso ai cittadini e che riduce i lavoratori e le lavoratrici a numeretti su una calcolatrice, per questi motivi indiciamo fin d’ora, una manifestazione per Mercoledì 26 ottobre a Palazzo Chigi ed all'esito avvieremo le procedure per l'indizione di uno sciopero nazionale, laddove l’incontro richiesto non produca le indispensabili modifiche".
21 ottobre 2011
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