Snami contro il Governo: prima fa proclami e poi cancella risorse
“Il governo costringe i medici di famiglia a comprarsi la Ferrari, ma poi non gli costruisce le autostrade per poterle usare”. E’ il commento di Angelo Testa, presidente Snami al ddl stabilità approvato venerdì dal Cdm che taglia le risorse alla banda larga e cancella quelle per l’edilizia sanitaria.
18 OTT - “Tra tagli ai dicasteri – si legge in una nota - e spostamenti di fondi, infatti, il disegno di legge cancella con un tratto di penna gli stanziamenti per lo sviluppo della banda larga, circa 800 milioni di euro. Le risorse avrebbero dovuto arrivare dai ricavi extra dell’asta per le frequenze della telefonia mobile, ma alla fine sono state dirottate su altre voci”.
“Soltanto una settimana fa - ricorda Testa - il ministro Brunetta aveva sollecitato il suo collega Tremonti perché definisse una tabella di marcia con cui arrivare alla ricetta elettronica entro il settembre del prossimo anno. Ora il governo ci viene a dire che gli investimenti per completare la copertura e realizzare una “vera” banda larga – dalla capacità analoga quella dei nostri vicini europei – non ci sono più. Morale, i medici sono costretti a usare computer e software ma non trasmetteranno mai nulla perché il governo non ha i soldi per costruire le autostrade informatiche sulle quali far viaggiare le cento e passa ricette che un medico di famiglia compila mediamente ogni giorno”.
Ma nel mirino dello Snami non c’è solo la cancellazione dei fondi per la banda larga. Anche l’eliminazione delle risorse per l’edilizia sanitaria (pur’esse dirottate su altre voci dal ddl per la stabilità) preoccupano il sindacato autonomo. “Come nel caso della ricetta elettronica - osserva Testa - facciamo fatica a mettere d’accordo parole e fatti. Nei giorni scorsi il ministro Fazio aveva preconizzato una riforma delle Cure primarie che passa per l’aggregazione dei medici di famiglia in strutture multiprofessionali. Ora il governo fa sapere che per la manutenzione e ristrutturazione degli ospedali non c’è un euro. Viene spontaneo chiedersi dove Fazio pensa di mettere le aggregazioni, in quali sedi e con quali soldi. Più in generale, da Fazio a Brunetta al governo nel suo insieme, vorremmo che prima di lanciare proclami si facessero i conti con la realtà”.
18 ottobre 2011
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