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Sistema emergenza. Marino (Fimmg-Es): “Senza ricambio generazionale rischio collasso”


Questo l'allarme lanciato dal segretario Nazionale del Settore Emergenza ”Non possiamo rimanere inermi di fronte al collasso di un sistema che ha rappresentato la vera novità della medicina territoriale degli ultimi decenni. Né possiamo consentire che una moltitudine di medici rimanga disoccupata per la mancanza di fondi per la loro formazione post laurea e, nel frattempo, le regioni non riescano a comporre gli organici del sistema d'emergenza".

16 OTT - “La mancata soluzione del problema sul ricambio generazionale dei medici porterà al collasso o alla de medicalizzazione del sistema dell'emergenza sanitaria 118”, così segretario Nazionale del Settore Emergenza Francesco Marino alla chiusura dei lavori del 74° congresso nazionale della Fimmg, Federazione Italiana Medici di Medicina Generale , tenutosi in Sardegna al Chia Laguna –Domus de Maria dal 2 al 7 ottobre 2017.
 
Il problema del ricambio generazionale investe tutti i settori della medicina generale ma, in particolare quello dell'Emergenza Sanitaria Territoriale iniziato già da tempo.“Un settore che sta vivendo la drammatica carenza degli organici a causa di un percorso per l'accesso agli incarichi particolarmente lungo e difficoltoso.”

Le Regioni, in stato di necessità, prima hanno conferito incarichi precari ad una moltitudine di colleghi ed ora si avviano ad una progressiva sostituzione delle ambulanze medicalizzate con altre prive di medico a bordo .”Non possiamo rimanere inermi di fronte al collasso di un sistema che ha rappresentato la vera grande novità della medicina territoriale degli ultimi decenni. Un sistema salvavita in grado d'inviare entro pochi minuti un' equipe medica qualificata al cittadino nel caso si trovi in situazioni di emergenza sanitaria su tutto il territorio nazionale comprese le isole tutte, e le acque territoriali (anche se non previsto dalle norme contrattuali)”.

“Neppure - continua il Segretario - possiamo consentire che una moltitudine di medici rimanga disoccupata per la mancanza di fondi per la loro formazione post laurea e, nel frattempo, le regioni non riescano a comporre gli organici del sistema d'emergenza: servono norme più semplici, le proporremo agli altri sindacati ed alla Sisac per il nuovo ACN, serve un percorso formativo specifico da affiancare alle scuole di specializzazione ed alla scuola di formazione in medicina generale".

"Qualcuno dice che non è legislativamente possibile ma noi non ne siamo profondamente convinti - dichiara in apertura del Congresso il Segretario Nazionale Generale Silvestro Scotti - ma se fosse così, se servisse una legge, si dovrà fare, per dare una risposta ai giovani medici ed ai pazienti in condizione d'emergenza”.

16 ottobre 2017
© Riproduzione riservata

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