Specializzazioni. Prada (Andi): “Agli odontoiatri gli stessi diritti degli altri medici”
“Pari opportunità per gli specializzandi nelle branche odontoiatriche”: è questo l’appello lanciato dall’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (Andi) che, appoggiando la posizione di Fnomceo e Cao, chiede che tutti i colleghi medici abbiano gli stessi diritti a cominciare dalla retribuzione durante il percorso formativo”
05 SET - “Come Sindacato più rappresentativo del settore ci schieriamo con Fnomceo e Cao nel sostenere la necessità che medici ed odontoiatri abbiamo le stesse opportunità in tema di formazione”. A dirlo è
Gianfranco Prada, presidente dell’Associazione Nazionale Dentisti Italiani (Andi), che rappresenta oltre 24 mila dentisti dei 43 mila esercenti.
“Andi – ha aggiunto Prada –
ha svolto un ruolo centrale nell’attivazione delle scuole di specializzazione in area odontoiatrica. Ora chiediamo che gli specializzandi nelle branche odontoiatriche previste abbiano gli stessi diritti ed opportunità dei colleghi medici, a cominciare dalla retribuzione durante il percorso formativo”.
Altro aspetto su cui Andi da tempo si batte è la norma che impone a chi vuole accedere ai concorsi del Sistema Sanitario Nazionale di avere un diploma di specializzazione: “lo Stato – ha spiegato ancora Prada – richiede ai dentisti che lavorano nel Servizio Sanitario Nazionale la specializzazione, ma a differenza dei colleghi medici,
la
formazione per ottenere quella specializzazione deve essere pagata dallo studente”.
“Obbligo che sta allontanando gli odontoiatri dagli ambulatori pubblici ed a
breve porterà l’impossibilità per il Servizio Sanitario Nazionale di trovare dentisti specializzati con i titoli necessari per lavorare nelle strutture ospedaliere, con gravi ripercussioni per la salute orale dei cittadini – ha concluso Prada - già penalizzata da un Ssn che offre cure odontoiatriche sempre più limitatamente ed a macchia di leopardo sul territorio nazionale”.
Questi, dunque, i motivi per cui
Andi sostiene le iniziative che Fnomceo e Cao nazionale stanno attivando per sensibilizzare Miur e Ministero della Salute sul tema.
05 settembre 2017
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