Rinnovo Acn. Simpef: “Senza un nuovo accordo siamo pronti a battaglie legali”
Giungere ad un nuovo accordo collettivo nazionale per la medicina generale e la pediatria di libera scelta. È la battaglia che il Sindacato medici pediatri di famiglia sta portando avanti e che ha trovato l'appoggio anche della Fimmg. Un sostegno molto apprezzato dal Sindacato dei pediatri che, in assenza di soluzione, si è detto pronto “ad intraprendere ogni azione, anche di carattere legale”.
06 LUG - “Prendiamo atto con piacere di non essere più soli. Finalmente anche Fimmg, in rappresentanza della medicina generale e per bocca del suo segretario Silvestro Scotti, richiama con forza la necessità di arrivare urgentemente alla definizione del nuovo accordo collettivo nazionale per la medicina generale e la pediatria di libera scelta, come da noi più volte sottolineato nei mesi passati”. Lo ha detto
Rinaldo Missaglia, segretario nazionale del Simpef-Sindacato medici pediatri di famiglia, al termine del consiglio nazionale della sigla appena svoltosi a Milano.
“Non è più possibile continuare ad applicare un accordo che - ha sottolineato Missaglia - nella sua espressione sostanziale, data al 2005, già reiterato nel 2009 e nel 2010 con modifiche di fatto prive di sostanza riformista e da allora mai più discusso.
La medicina, non solo pediatrica, è cambiata in questi 12 anni. Possibile che solo Sisac e le Regioni non se ne siano accorte? Basta leggere i giornali: i nuovi Lea o il dibattito incentrato sul decreto ministeriale vaccini lo testimoniano”.
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L’ultimo atto ufficiale Sisac è del dicembre 2016: avrebbe dovuto produrre una nuova bozza di Acn, frutto della comparazione con l’elaborato presentato da Simpef e da altre sigle, che non è mai arrivata. Un ulteriore ritardo non è più sostenibile. Simpef - ha aggiunto il segretario nazionale - ritiene esistano due strade, egualmente percorribili. La prima è la stesura, da parte del Comitato di settore sanità, di un nuovo atto di indirizzo che rilanci l’assistenza territoriale, affrontando ciò che un moderno sistema sanitario dovrebbe provvedere per i cittadini: prevenzione, in particolare, anche se in modo non esaustivo, quella sostanziata nei progetti vaccinali di pertinenza dell’età infantile, ma anche gestione delle malattie croniche e della non autosufficienza, con tutte le ripercussioni sugli aspetti di assistenza sociale che riguardano in proprio i genitori dei nostri piccoli assistiti”.
“Se questa ipotesi di ricorso ad un nuovo atto di indirizzo - ha commentato ancora Missaglia - dovesse tradursi in un esiziale alibi delle Regioni per dilazionare ulteriormente l’avvio delle procedure del rinnovo contrattuale o peggio dovesse diventare occasione di inutili scaramucce elettorali o pre-elettorali, di melina strategica posta in essere dalle strutture politico-amministrative,
Simpef ritiene maggiormente proficuo il ricorso a un piano B. Si prenda, così come suggerito dal Presidente del Comitato di settore sanità Massimo Garavaglia, l’attuale atto di indirizzo e si chiariscano, alla luce delle normative nel frattempo emanate (legge Madia, nuovi Lea, piano per la cronicità) le garanzie che nel testo ne comportino il recepimento automatico”.
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Attendiamo con pazienza ormai esaurita che Sisac esca dal proprio torpore, e dalla propria inadempienza, che da ormai 6 mesi impediscono un indispensabile rinnovo degli Acn, che riadegui il sistema delle cure territoriali alle nuove potenzialità professionali dei pediatri di libera scelta e alla soddisfazione dei nuovi bisogni dei bambini e ragazzi e delle loro famiglie. Simpef - ha concluso il segretario nazionale - si dichiara risoluta ad intraprendere ogni azione, anche di carattere legale, contro le inadempienze nelle rispettive responsabilità di Sisac, Regioni e Ministero della salute, in questo agendo anche di concerto, pur nella evidente diversità di strategia sindacale, con le altre sigle del comparto”.
06 luglio 2017
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