Autocertificazione. Testa (Snami): “L'auspichiamo da trent'anni. Ma medico non può diventare trasmettitore di dati all'Inps”
Il testo prevede che in presenza di un disturbo che il lavoratore ritiene invalidante ma passeggero, sarà il paziente stesso, sotto la sua esclusiva responsabilità, ad autocertificarlo. Dallo Snami si fa notare come vi siano lievi patologie, come il mal di testa o la diarrea, la cui diagnosi non può che essere fatta sulla base di sintomi clinicamente non obiettivabili e in tal senso un'auto-attestazione sarà utilissima.
06 LUG - Netta la presa di posizione del sindacato autonomo alla proposta della possibilità dell'autocertificazione da parte del lavoratore malato dei primi tre giorni. Il testo prevede che in presenza di un disturbo che il lavoratore ritiene invalidante ma passeggero, sarà lui stesso, sotto la sua esclusiva responsabilità, ad autocertificarlo.
“Salutiamo positivamente - sostiene
Angelo Testa, presidente nazionale dello Snami - questa possibilità che auspichiamo da sempre, già in vigore in altri paesi europei, che è stata oggetto di battaglie sindacali del nostro sindacato. Dovrebbe però essere scontato che non dovrà essere il medico a trasmettere questa “autoderminazione del paziente” ad assentarsi dal lavoro come la proposta di legge indica senza equivoci. Il Disegno di Legge incide poi, ridimensionandole, sulle pene ai medici, anche per porre rimedio ad alcune contraddizioni ed eccezioni di incostituzionalità rilevate nella Legge Brunetta. Ci sono lievi patologie, come il mal di testa o la diarrea, la cui diagnosi non può che essere fatta sulla base di sintomi clinicamente non obiettivabili e in tal senso un'auto-attestazione sarà utilissima, ma nessuno si azzardi a pensare che il medico diventi il “tramettitore di dati” all’inps per conto terzi”.
06 luglio 2017
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