Manovra. Assobiomedica minaccia di sospendere le forniture a ospedali e Asl
Per l’associazione che riunisce le imprese produttrici di dispositivi medici le misure previste nella manovra costituiscono un pacchetto che penalizza gravemente la qualità delle prestazioni sanitarie. "Le imprese non possono più sopperire ai problemi finanziari del sistema”. E minacciano la sospensione temporanea dell’assistenza tecnica per i prodotti e le attrezzature fornite a ospedali e Asl.
26 LUG - “Nella manovra economico-finanziaria il Governo ha voluto replicare per la seconda volta il blocco delle azioni esecutive verso ospedali e Asl nelle Regioni sottoposte a piano di rientro. In assenza di segnali precisi e concreti di cambiamento nel governo della sanità, a partire dall’immediato superamento del ritardo dei pagamenti da parte degli enti sanitari e dalla rimozione del blocco delle azioni esecutive, le imprese associate ad Assobiomedica si troveranno costrette ad importanti iniziative per la tutela dei propri diritti, valutando anzitutto la sospensione temporanea dell’assistenza tecnica per i prodotti e le attrezzature fornite a ospedali e Asl”. Questa la posizione di Assobiomedica, l’Associazione di Confindustria che rappresenta le imprese produttrici di dispositivi medici sulla manovra finanziaria.
“Le imprese creditrici – ha dichiarato il presidente dell’Associazione, Stefano Rimondi - di fronte a ritardi inferiori soltanto a quelli della Grecia, non potranno in vaste aree del Paese tutelare fino al termine del 2012 i propri diritti e saranno perciò costrette a ricorrere ulteriormente a finanziamenti bancari, sempre più difficoltosi e onerosi. Ormai la situazione è diventata per moltissime imprese, soprattutto quelle medie e piccole, assolutamente insostenibile. I rischi di chiusura si vanno moltiplicando e intensificando. Tra l’altro – secondo Rimondi - l’intera manovra, approvata a tempo di record, per diversi versi colpisce pesantemente la sanità con il risultato complessivo di abbassare la qualità del servizio nazionale, contrarre ulteriormente l’offerta di prestazioni e quindi danneggiare in misura inaccettabile i cittadini”.
Assobiomedica torna quindi a denunciare “il problema e la costante violazione” delle norme nazionali ed europee sui tempi massimi da rispettare nei pagamenti. A ciò si aggiunge da oltre due anni il blocco dei pignoramenti, “palesemente incostituzionale” e contro il quale Assobiomedica ha recentemente inoltrato un esposto alla Commissione Europea per chiedere i necessari interventi.
26 luglio 2011
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