Vaccinazioni. Anche i pediatri della Sipps favorevoli al documento Fnomceo
La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale rilancia l’allarme. Il presidente Di Mauro: “Si rischia la ricomparsa di infezioni da anni debellate e della ripresa di altre. Di grande importanza è l’avere sottolineato il ruolo centrale del medico nella promozione delle vaccinazioni e l’avere riconfermato l'obbligo che gli compete”
21 LUG - La Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale (SIPPS), esprime “il più vivo apprezzamento per la decisa posizione assunta dalla Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri (FNOMCeO) in merito alle vaccinazioni, che ritiene pienamente condivisibile”.
“Il calo delle coperture vaccinali in età pediatrica al 24° mese che si è registrato nel 2014 per il secondo anno consecutivo – dichiara il Dottor
Giuseppe Di Mauro, Presidente SIPPS - richiede l’attenzione delle Istituzioni e di tutti i cittadini, ed in particolare dei genitori che hanno la responsabilità dei loro figli: si corre il rischio della ricomparsa di infezioni da anni debellate e della ripresa di altre, la cui incidenza si stava riducendo, che potranno colpire non solo i bambini che per decisione dei loro genitori non sono stati vaccinati, ma anche quelli che non hanno risposto alla vaccinazione o non possono essere vaccinati per motivi medici, o perché troppo piccoli, o che non hanno ancora completato il ciclo vaccinale”.
Come sottolineato nel documento approvato all’unanimità dal Consiglio Direttivo dell’Ordine, anche secondo i pediatri della SIPPS “sono necessarie misure che favoriscano la partecipazione attiva e consapevole della popolazione ai programmi vaccinali, aiutino le famiglie a superare la crescente diffidenza verso le vaccinazioni e diano il massimo impulso alle vaccinazioni dei primi mesi di vita, sulla base di un calendario vaccinale comune a tutte le regioni italiane”.
“Particolarmente importante – prosegue il Dottor Di Mauro - è l’auspicio che nelle sentenze inerenti a temi di salute i magistrati recepiscano la metodologia dell’evidenza scientifica e che il Ministero della Salute e le autorità competenti partecipino fin dal primo grado a giudizi in cui venga discussa una eventuale correlazione tra vaccini e autismo. Ciò consentirebbe di evitare che vengano emanate sentenze basate su documenti privi di validità scientifica, come quelle che negli ultimi anni hanno stabilito l’esistenza di tale correlazione ed hanno contribuito ad accrescere in modo esponenziale la diffidenza delle famiglie nei confronti delle vaccinazioni. E’ parimente apprezzabile il sostegno che si intende assicurare alle normative regionali e nazionali che riaffermino la necessità della vaccinazione, e prevedano misure utili ad implementarla, compresa la non iscrivibilità all’asilo nido”.
“Di grande importanza – precisa il Presidente SIPPS - è l’avere sottolineato il ruolo centrale del medico nella promozione delle vaccinazioni e l’avere riconfermato l'obbligo che gli compete nel collaborare all'attuazione dei provvedimenti di sanità pubblica: solo in casi specifici, quali ad esempio alcuni stati di deficit immunitario, il medico può sconsigliare un intervento vaccinale. Il consiglio di non vaccinarsi nelle restanti condizioni, in particolare se fornito al pubblico con qualsiasi mezzo, costituisce infrazione deontologica”.
“Nel documento – informa il Professor
Luciano Pinto, Vicepresidente SIPPS Campania - si ricorda infine che “secondo la Costituzione della Repubblica la tutela della salute dell’individuo rappresenta un interesse della collettività”. E’ certamente importante l’avere ricordato questo diritto, che la SIPPS ha da sempre sostenuto nelle sue battaglie a sostegno delle vaccinazioni, ma, come Società Scientifica Pediatrica, non può non ricordare che le vaccinazioni rientrano “nell’interesse superiore del fanciullo”, come previsto dalla la Convenzione ONU sui Diritti del Fanciullo del 1989, ratificata dall’Italia nel 1991, e ribadito nel 2015 dal Comitato Nazionale di Bioetica. Inoltre, dal 2014 la “Patria Potestà” è stata sostituita dalla “Responsabilità Genitoriale”. “Il minore – aggiunge il Professor Pinto - è titolare “jure proprio” del diritto alla salute che esercita tramite i genitori, che ne sono i legali rappresentanti: essi non sono liberi di decidere della salute di un bambino come di cosa propria, ma devono rispettare il principio del preminente interesse del minore senza che su di questo prevalgano scelte ed opinioni personali”.
“La SIPPS – conclude il Presidente Di Mauro - esprime pertanto un parere favorevole a provvedimenti legislativi che consentano al minore di usufruire di questo diritto naturale in tempi rapidi, senza che si debba ricorrere a complessi e lunghi procedimenti giudiziari per farlo rispettare”.
21 luglio 2016
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