Sanità pubblica a rischio: cosa ne pensano i medici? Al via indagine Anaao Assomed
Se più volte è stata indagata l’opinione della popolazione riguardo al funzionamento e allo stato di salute del Ssn, ora si vuole sondare anche la prospettiva del medico. Con questo intento prende il via oggi un'indagine curata da Anaao Giovani, che si concluderà il prossimo settembre, diretta a tutti i medici che lavorano a qualsiasi titolo negli ospedali.
24 GIU - Quale consapevolezza hanno i medici ospedalieri del “problema sanità”, dei rischi che corre il sistema pubblico? Quale la loro percezione di qualità e di equità del Ssn? Quali le loro scelte, quando si immaginano essi stessi pazienti? Se più volte è stata indagata l’importante opinione della popolazione riguardo al funzionamento e allo stato di salute del Ssn, questa volta l'intento dell'Anaao Assomed è quello di sondare anche la prospettiva del medico ed il suo livello di soddisfazione per una Sanità che conosce bene. Da qui prende il via oggi un'indagine curata da Anaao Giovani, che si concluderà il prossimo settembre, diretta a tutti i medici che lavorano a qualsiasi titolo negli ospedali.
Il perimetro entro cui la sanità cerca di sopravvivere è ormai noto e viene così spiegato dall'Anaao. "La crisi economica che ormai da anni soffoca il nostro Paese sta avendo pesanti conseguenze sul Sistema sanitario nazionale (Ssn), principalmente per la costante riduzione della spesa sanitaria pubblica. E a quanto pare, non ci sono previsioni di miglioramento: per il futuro non ci si può che aspettare un drastico arretramento della posizione italiana nel panorama dei sistemi sanitari europei, ora orgogliosamente posizionato tra i migliori. I piani di rientro imposti ad alcune Regioni, i tagli al personale con il blocco del turn over endemico e i ridotti finanziamenti, hanno inevitabilmente compromesso l’offerta di servizi e la qualità dell’assistenza, e con questo accresciuto le diseguaglianze sociali. L’aumento del costo dei ticket, l’allungamento delle liste d’attesa, le varie proposte di riorganizzazione della rete ospedaliera che prevedono ospedali piccoli e medi sempre più depauperati di specialità e servizi, sono tutti fattori che mettono seriamente a rischio l’universalismo del Ssn".
"Il nostro Ssn, in cui è sempre stata garantita la possibilità di accedere in egual misura alle prestazioni sanitarie a parità di bisogno, sembra vacillare - prosegue l'Anaao - i dati Istat 2015 ci parlano di uno stato di salute della fascia di popolazione più fragile, per reddito e scolarità, sempre più precario. Si confermano poi le notevoli differenze regionali, con il Mezzogiorno d’Italia svantaggiato e con indicatori di salute complessivamente peggiori. La sanità privata invece trova nuovo vigore, forte della migrazione di pazienti che vi si rivolgono, data la spesa concorrenziale e i ridotti tempi d’attesa per le prestazioni".
È possibile
compilare qui l'indagine.
24 giugno 2015
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