Specializzandi. Consulcesi: “Servono regole chiare per garantire accesso meritocratico a professioni sanitarie”
Il presidente del Gruppo, Massimo Tortorella, chiede anche di “rivedere l’ingresso a numero chiuso alla facoltà di Medicina". E annuncia: “Continueremo a schierarci al fianco degli aspiranti specializzandi danneggiati dagli errori tecnici nei test".
23 GIU - “Oggi più che mai si avverte l’esigenza di stabilire regole precise e trasparenti per garantire un accesso meritocratico alle professioni sanitarie”.
Consulcesi Group torna a esprimersi proprio nel giorno in cui sono sono scaduti i termini per iscriversi alla nuova prova selettiva per accedere alle Scuole di Specializzazione. Sulla questione va avanti un lungo braccio di ferro tra i giovani medici ed il Miur: gli aspiranti specializzandi chiedevano più borse, ma soprattutto, sperano che non si ripetano le irregolarità degli ultimi anni, che hanno generato valanghe di ricorsi.
E nelle scorse settimane è arrivata un’altra sentenza del Consiglio di Stato che con la VI sezione giurisdizionale ha accolto il ricorso presentato nei mesi scorsi da alcuni medici che avevano preso parte ai test, dando in questo modo il via libera all’ammissione con riserva dei ricorrenti, senza borsa di studio. È invece delle ultime ore la notizia, relativa in questo caso alla facoltà di Medicina, della
riammissione del Tar del Lazio di oltre mille studenti in tutta Italia. L’hanno spuntata i ricorrenti dell’aula 3 di Bari, dove nell’aprile 2014 fu trovato un plico manomesso e poi altri gruppi della “Federico II” di Napoli, oltre a piccoli gruppi di Roma “Sapienza”, “Roma Tor Vergata” e “Milano Statale”.
“Anche queste nuove sentenze confermano quanto sosteniamo da anni, aprendo la strada dei ricorsi che, sempre più spesso, danno ragione agli aspiranti camici bianchi. Da sempre chiediamo di rivedere l’ingresso a numero chiuso alla facoltà di Medicina – afferma il presidente di Consulcesi Group,
Massimo Tortorella – e fin da subito ci siamo schierati al fianco degli aspiranti specializzandi danneggiati dagli errori tecnici nei test. Lo abbiamo fatto scendendo in piazza al loro fianco e poi scrivendo una lettera aperta al ministro all’Istruzione Stefania Giannini, nella quale chiedevamo regole chiare sul concorso e graduatorie trasparenti”.
23 giugno 2015
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