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Sciopero medici di famiglia. Cittadinanzattiva risponde alla Fimmg: “Nessun allarmismo, da astensione rischi per i cittadini”


Così il coordinatore nazionale, Tonino Aceti, si rivolge alla Fimmg che ieri ha replicato alla nota di Cittadinanzattiva in merito allo sciopero del 19 maggio. "Chi fa vero allarmismo nei confronti dei cittadini è chi afferma che si vuole abolire la figura del medici di medicina generale".

13 MAG - “Nessun allarmismo, ma l’analisi realistica degli effetti che lo sciopero inevitabilmente produrrà. Ci sono molte prestazioni al di fuori di quelle essenziali garantite da Fimmg in occasione dello sciopero e per le quali le persone saranno costrette a rivolgersi per forza di cose all'altra porta d’accesso del Servizio Sanitario Nazionale, vale a dire il Pronto Soccorso, anche per i codici bianchi. I cittadini dovranno pagare un ticket per questo, che avrebbero potuto risparmiarsi, e il sindacato lo sa bene”. E' quanto afferma Tonino Aceti, coordinatore nazionale del Tribunale per i diritti del malato, in risposta alla Fimmg che ieri ha replicato al comunicato stampa di Cittadinanzattiva in merito allo sciopero del 19 maggio.

“Chi fa vero allarmismo nei confronti dei cittadini - continua Aceti - è chi afferma che si vuole distruggere il Servizio Sanitario Nazionale attraverso l’ultimo atto di indirizzo, che si sta abolendo la figura del MMG e la prossimità dei servizi per i cittadini. Se queste evidenze ci sono, è bene che siano resi pubblici gli atti in cui ciò è scritto; ma ad oggi tracce che vanno in questa direzione non ne abbiamo trovate, a partire dall'atto di indirizzo. L’unico 'rischio' che vediamo nella riforma delle cure primarie è quello di un ammodernamento del servizio sanitario pubblico, che il Tribunale per i diritti del malato di Cittadinanzattiva ha a cuore da 35 anni e difende con forza, mettendoci la faccia ogni giorno. Ai sindacati della medicina generale quindi chiediamo che non ostacolino questo processo, anzi lo favoriscano per rispondere alle sfide che abbiamo di fronte".

"Il Servizio Pubblico - concordiamo - va scelto, rilanciato e protetto ogni giorno. Non va mai strumentalizzato per scopi diversi, altrimenti a rimetterci sarebbe il Paese tutto: la salute e il servizio sanitario nazionale sono un bene comune e il suo impoverimento sarebbe un danno per tutti. Questo è quello che stiamo promuovendo con la nostra campagna nazionale 'Sono malato anch’io. La mia salute è un bene di tutti' confrontandoci con le istituzioni e incontrando i cittadini per informarli sui loro diritti e sulle partite in gioco”, conclude Aceti.

13 maggio 2015
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