Atto indirizzo convenzioni. Chiamenti (Fimp): “Non convince. È un passo indietro rispetto a Intesa”
I pediatri non valutano positivamente il nuovo documento licenziato dal Comitato di Settore Sanità. “È forte il timore di essere costretti ad iniziare azioni di protesta più incisive che vanno oltre la dichiarazione dello Stato di agitazione, che al momento confermiamo”.
10 APR - Ai pediatri della Fimp non piace il nuovo Atto d’indirizzo per la medicina convenzionata e rimangono in stato d’agitazione.
“E’ un passo indietro rispetto a quanto era stato concordato e firmato un mese fa con il Presidente Claudio Montaldo – dichiara
Giampietro Chiamenti Presidente della FIMP – e questo sorprende e preoccupa in vista di una possibile ripresa delle trattative”. La FIMP sostiene che il nuovo Atto di Indirizzo, uscito dal confronto tra le Regioni, non contiene quegli elementi presenti nel Documento del 4 marzo che avevano sottolineato le peculiarità dell’assistenza pediatrica e le esigenze rispetto agli aspetti organizzativi. Anche le prospettive legate al finanziamento non sono chiare e c’è il rischio che alla fine a pagarne le conseguenze sia una forte diminuzione della qualità dei servizi e dell’assistenza ai bambini ed agli adolescenti.
“Andremo all’incontro con la Sisac del 23 aprile – sottolinea Chiamenti – e poi faremo le nostre valutazioni, ma è forte il timore di essere costretti ad iniziare azioni di protesta più incisive che vanno oltre la dichiarazione dello Stato di agitazione, che al momento confermiamo, se non verranno riconosciuti i contenuti condivisi e siglati nel Documento del 4 marzo us.”
10 aprile 2015
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