Certificati online. Anche per Anaao, Smi e Intesa Sindacale serve una proroga
I sindacati si uniscono alla Fimmg e allo Snami nel ritenere “inammissibile” la data del 31 gennaio per l’avvio delle sanzioni ai medici che non trasmettono elettronicamente i certificati di malattia. Ancora troppe le criticità nel sistema che, secondo i sindacati, non permettono ai medici di ottemperare all’obbligo di invio online.
13 GEN - Fermare le sanzioni. Lo chiedono i sindacati medici, sia territoriali che ospedalieri, che ormai all’unanimità insistono su una proroga per l’introduzione delle sanzioni a chi non invia i certificati di malattia attraverso il sistema di trasmissione elettronica. Le sanzioni dovrebbero scattare il 31 gennaio ma “è inammissibile”, tuona l’Anaao Assomed ricordando che “nonostante gli sforzi e le promesse non può dirsi ancora un sistema a regime” e “anche le Regioni che vantavano il numero più elevato di trasmissione di certificati, stanno incontrando difficoltà”.
Per il maggiore sindacato della dirigenza medica, “l’espansione ed implementazione dei sistemi di informatizzazione in ambito sanitario sono un processo non solo necessario ma auspicabile”, tuttavia questa procedura, “in particolare per le strutture ospedaliere e soprattutto per i Pronto Soccorso, è ben lungi dall’essere operativa a causa di carenze strutturali non imputabili certo agli operatori sanitari”.
Salvo Calì, segretario generale Smi, coglie anche l’occasione per rilanciare la proposta di eliminare l’obbligatorietà delle certificazioni nei primi tre giorni di malattia: “Bisogna guardare al Paese reale, non a quello immaginario”. Quanto alle sanzioni, “le responsabilità strutturali – osserva Calì - non possono ricadere sui camici bianchi; si abbia buonsenso, si faccia una proroga, in modo da creare un clima più sereno nella categoria e spezzare così quella catena di polemiche che hanno accompagnato questo tema per tutto l’anno passato”.
Inoltre, secondo Giuseppe Garraffo, presidente di Intesa Sindacale (Cisl Medici – Cgil Medici – Simet – Sumai), che ha così proseguito: ”se in questa fase venissero applicate le gravi sanzioni previste alla scadenza “oggi non si hanno dubbi - come non si sono avuti in passato quando è iniziato il processo di informatizzazione delle cure primarie nei precedenti Accordi Nazionali - che tutta la materia debba avere una regolamentazione contrattuale complessiva”. “Tuttavia – ha aggiunto Garraffo – per le note disposizioni della manovra economica del luglio scorso, tale regolamentazione non può essere fatta se non alla scadenza del periodo di blocco dei rinnovi contrattuali. Al momento, quindi, – ha concluso il presidente di Intesa Sindacale – risulta opportuno e necessario che venga concessa una ulteriore e congrua proroga al regime sanzionatorio, magari facendola corrispondere a un termine più realistico per il completamento della riforma telematica in corso e per la ripresa della contrattazione nazionale”.
13 gennaio 2011
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