Giovani medici. Sigm: "Pensione a 65 anni e sblocco immediato del turnover"
In una lettera inviata ieri al presidente del Consiglio Renzi e ai ministri della Pa, Madia, e della Salute, Lorenzin, la Sigm ha messo nero su bianco la sua posizione sulla riforma della Pa, indicando anche gli interventi necessari per favorire il ricambio generazionale nella Sanità.
31 LUG - L’Associazione italiana dei giovani medici ha riassunto in 8 punti le richieste della categoria, sottolineando la necessità di un vero ricambio generazionale, e le inviate direttamente all’indirizzo del presidente del Consiglio,
Matteo Renzi, e ai ministri della Pa e della Salute,
Marianna Madia e
Beatrice Lorenzin.
Si parte dalla richiesta di mantenere il testo originale delle riforma della Pa, con particolare riferimento alle “Disposizioni per il ricambio generazionale nelle pubbliche amministrazioni” e con lo scopo di favorire un più rapido e fisiologico turnover, in quanto l’età di pensionamento verrebbe abbassata ad un massimo di 65 anni per tutti medici. Di seguito c’è il taglio del 50% dei permessi sindacali: la Sigm chiede che venga applicato anche per la categoria dei medici.
Per i giovani medici servono poi adeguati provvedimenti legislativi per contrastare il precariato medico nel Sistema sanitario nazionale, l’immediato sblocco del turnover e un’accelerazione dell’approvazione del Dpcm “salva precari” con il superamento di tutte le restrizioni economiche imposte dal Ministero dell’Economia e Finanze che possa permettere l’immediata stabilizzazione dei giovani.
Necessaria anche l’adozione di criteri di progressione di carriera che si fondino sul contributo offerto dai professionisti e non più esclusivamente sull’anzianità di servizio e la rimodulazione delle modalità di selezione per l’accesso alla dirigenza medica del Ssn e per l’assegnazione degli incarichi nel convenzionamento per le cure primarie e la specialistica ambulatoriale. A questo scopo si potrebbe pensare di indire concorsi e graduatorie su base regionale per tutti i comparti della Sanità.
Si chiede infine un tavolo politico per una programmazione adeguata del fabbisogno di medici e di professionalità sanitarie e l’apertura del sistema della rappresentanza delle professioni alle associazioni di categoria. Per questo la Sigm propone di rivedere gli articoli 22 e 23 dell’Acn, rimuovendo i criteri di priorità in atto previsti, in modo da annoverare anche forme di rappresentanza non sindacale.
31 luglio 2014
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