Contenzioso legale. Tra conciliazione e nuove regole: il convegno di Anaao e Seres
L'iniziativa che si è svolta ad Ancona ha analizzato l'ultimo rapporto dell'Ania, che ha mostrato come il contenzioso in ambito sanitario sia cresciuto del 200% dal 1994 a oggi. La mediazione è diventata obbligatoria, oltre che nei casi di responsabilità medica, anche nei casi di responsabilità sanitaria.
16 DIC - L’esplosione del contenzioso in ambito sanitario, cresciuto del 200% dal 1994 ad oggi in base ai dati del Rapporto Ania, e la conseguente importanza della mediazione, che punta alla conciliazione delle parti per evitare le vie legali. Questo il tema centrale dell’incontro
“Responsabilità professionale sanitaria e mediazione civile”, organizzato ad Ancona da Anaao Assomed e Seres.
“L’aumento esponenziale del contenzioso in sanità negli ultimi anni, più che a cause mediche è dovuto all’azione di società specializzate che propongono gratuitamente il servizio per ottenere risarcimenti – ha puntualizzato
Oriano Mercante, vice segretario regionale di Anaao-Assomed - un fenomeno che sta causando l’aumento insostenibile dei costi assicurativi per i professionisti e per le aziende sanitarie e la crescita della cosiddetta medicina ‘difensiva’, per cui il medico per tutelarsi richiede molti accertamenti, con conseguente aumento della spesa. Tra i correttivi, possibili cambiamenti legislativi e l’utilizzo della mediazione civile, che può contribuire a evitare contenziosi palesemente non fondati”.
L’iniziativa si inserisce nel quadro delle novità sul piano legislativo, in base alle quali la mediazione è obbligatoria, oltre che nei casi di responsabilità medica, anche nei casi di responsabilità sanitaria, includendo quindi in modo più ampio i rapporti instaurati tra paziente e struttura sanitaria pubblica o privata.
Piero Ciccarelli, direttore generale dell’Asur Marche, ha puntato il dito sull’impatto economico del contenzioso: “che può generare disfunzioni nel corretto rapporto medico / paziente e può generare maggioricosti per le strutture sanitarie. Inoltre, è fondamentale creare la cultura di base sul rischio e sulla sua valutazione per gli operatori sanitari, operando sulle cause: ridurre l’incidenza degli eventi e migliorare la qualità del servizio prestato”.
La mediazione riduce tempi e costi, ma il vero problema è a monte, occorre regolamentare con una buona legge la responsabilità civile delle professionalità sanitarie, la cui discussione è attualmente in corso in Commissione Parlamentare” ha sottolineato
Piergiorgio Carrescia, deputato del Partito democratico.
16 dicembre 2013
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