Veterinari all’Agricoltura? Il no della Fvm alla proposta dell’assessore lombardo
“Perché l’Assessore all’agricoltura Gianni Fava della Lombardia li reclama?”. Se lo chiedono i veterinari della Fvm che ritengono l’ipotesi “una ambizione comprensibile, ma assolutamente infondata e sbagliata quindi non giustificabile e da respingere in toto”.
10 SET - “La Lombardia, in questi anni, ha sempre rappresentato un modello evoluto di medicina veterinaria preventiva che, proprio attraverso l’istituzione del Dipartimento di Prevenzione Veterinaria delle Aziende sanitarie locali, ha saputo dare risposte efficaci ed efficienti alle esigenze di tutela igienico sanitaria delle produzioni agro-zootecnico-alimentari di un comparto economico fondamentale per la Regione e per tutto il Paese”. Così in una nota la Federazione veterinari e medici (Fvm) che riguardo all’ipotesi dell’Assessore all’agricoltura lombardo Fava di trasferire i servizi veterinari dalla Salute all’Agricoltura ritiene “sia una ambizione comprensibile, ma assolutamente infondata e sbagliata quindi non giustificabile e da respingere in toto”.
“I servizi veterinari – specifica la Fvm - sono servizi sanitari, svolgono una funzione sanitaria e assicurano la fondamentale integrazione delle competenze sanitarie dei veterinari che operano sul territorio con gli Istituti Zooprofilattici Sperimentali -che al di là del nome fuorviante- sono istituzioni sanitarie, con l’Istituto superiore di sanità e con l’EFSA”.
“Tutto ciò – precisa il comunicato - con livelli di sicurezza per i consumatori e di potenzialità commerciale delle nostre imprese che ci vengono invidiati dal mondo intero. Si è mai chiesto l’Assessore all’agricoltura della Lombardia se queste potenzialità non siano anche merito di una terzietà e di una professionalità medica e sanitaria di primo piano? Ma soprattutto: cosa ne pensa il Presidente Maroni?”
“Attendiamo – conclude la Fvm - fiduciosi un cortese riscontro”
10 settembre 2013
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