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Intramoenia. Giù i ricavi e la spesa pro capite. Ecco il report 2011 dell’Osservatorio 


Sono circa 60mila i medici che la praticano, soprattutto al Nord e più di 8 su 10 nei propri studi. La spesa per i cittadini è in calo, così come i ricavi totali (1,25 mld) che scendono dello 0,6% rispetto al 2010. Per i medici guadagni medi lordi di circa 17.800 euro all’anno.I numeri della Relazione trasmessa dalla Salute al Parlamento. I TESTI 1-2-3

22 APR - Si è attestato a quota 1,25 miliardi di euro nel 2011 il ricavo totale della libera professione intramoenia in lieve calo (-0,6%) rispetto al 2010. Mentre è di circa 17.800 euro il guadagno medio lordo incassato dai circa 60 mila camici bianchi che esercitano la libera professione intramoenia. Gli italiani hanno speso in media 20,7 euro a testa per visite, analisi e prestazioni in ospedale rese in intramoenia e anche in questo caso la spesa media è diminuita dell'1,1%.
 
Questi alcuni numeri della fotografia scattata dall’Osservatorio nazionale sullo stato di attuazione della Libera professione intramoenia nella relazione 2011 trasmessa dal ministero della Salute al Parlamento. La rilevazione ha interessato tutte le Regioni e Province Autonome e sono stati acquisiti dati di 146 Aziende Sanitarie Locali, 62 Aziende Ospedaliere, 28 Aziende Ospedaliere Universitarie, 21 Irccs di diritto pubblico.
 
Qui di seguito una sintesi della Relazione:
 
Costi e ricavi. La relazione consegna un quadro dell’Alpi, in un ottica di ricavi e costi, ad andamento variabile. Infatti, dopo un progressivo trend in crescita dal 2006-2009 del +10%, i ricavi hanno iniziato a subire una battuta di arresto dal 2010 passando da 1.264.776 euro del 2009 a 1.256.865 corrispondenti rispettivamente ad una spesa pro-capite (calcolata sulla popolazione residente al 1° gennaio 2009 ed al 1° gennaio 2011) di 21,1 euro/anno per il 2009 di 20,7 euro/anno nel 2011. Ma accanto alla diminuzione dei ricavi, sono calati progressivamente anche i costi diminuiti del 2% tra il 2009 ed il 2011, diminuiscono di oltre il 2%. Tirando le somme il saldo per prestazioni intramoenia, aumenta significativamente passando da 162.476 migliaia di euro del 2009 a 176.904 migliaia di euro nel 2011 con un incremento di circa 9 punti percentuali.
 
L’Alpi spopola al Nord. Sono circa 60.894 i medici che svolgono la libera professione intramoenia. In media quindi la esercitano circa cinque camici bianchi su dieci (il 52%) con rapporto esclusivo (il 49,1% del totale), con punte che superano quota 60% in Piemonte, Liguria e Lazio e, viceversa, toccano valori minimi in Regioni come la Calabria (25%) e Bolzano (14%). Sempre in media, il 56% dei Dirigenti medici esercita l’Alpi all’interno degli spazi aziendali, il 26% lo fa al di fuori della struttura ed il 18% svolge attività libero professionale sia all’interno che all’esterno delle mura aziendali (ad esempio attività in regime ambulatoriale svolta presso il proprio studio professionale ed attività in regime di ricovero svolta all’interno degli spazi aziendali).Le Regioni dove si registrano le più alte percentuali di Alpi svolta esclusivamente all’esterno sono Campania (61% su totale Alpi), Calabria (52%), Lazio (45%) ed in generale nelle Regioni meridionali. Al contrario Toscana, Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Veneto e nelle P.A. di Trento e Bolzano, la libera professione è svolta all’interno dell’ospedale (tutte con percentuali inferiori al 5% sul totale Alpi).
 
Intramoenia allargata. Mediamente circa l’83% dell’attività è svolta in “allargata” negli studi privati del professionista. E così in quasi la totalità delle Regioni supera quella in convenzione. Fanno eccezione la regione Toscana dove il fenomeno dell’intramoenia allargata è inesistente, seguita dal Veneto (29% di medici in “intramoenia allargata” su totale medici che esercitano al di fuori degli spazi), dalla Liguria (46%) e dall’Emilia Romagna (49%).
 
I guadagni dei medici. I medici hanno guadagnato in media circa 17.800 euro. Ma con una forte variabilità regionale. Lombardia, Toscana, Emilia Romagna e Veneto, rispettivamente con 29mila euro, 22,4 mila 22,1 e 20mila euro sono le regioni dove i medici nel 2011 hanno incassato in media di più dall’intramoenia. Mentre in Sardegna, Calabria, Molise, Sicilia, Basilicata e Campania si registrano valori nettamente sotto la media (si va dagli 8mila euro della Sardegna ai poco più di 9mila euro in Campania). A queste si aggiunge la P.A. di Bolzano con una media di 7.892 euro, dove però la libera professione non è molto diffusa (la quota dei dirigenti che esercitano Alpi è appena del 14%).Sono invece in linea con la media nazionale i guadagni percepiti dai medici di Piemonte, Valle d’Aosta, Marche e Lazio.
 
La spesa media pro-capite degli italiani. Ma quanto hanno speso a testa i cittadini per visite, analisi e prestazioni in ospedale erogate in intramoenia? La spesa media pro-capite si attesta sui 20,7 €/anno con un decremento dell’1,1% rispetto al 2010. Ma anche in questo caso emergono differenze tra Regioni e Regioni, con diversità particolarmente accentuate tra l’Italia del Nord e quella del Sud. Dall’analisi dei dati emerge infatti che le Regioni del Centro-Nord fanno registrare un volume di ricavi per prestazioni in Intramoenia maggiore, mentre la spesa pro-capite nelle Regioni meridionali ed insulari è generalmente piuttosto esigua. Basti verificare ad esempio che, nel 2011, in Toscana, Emilia-Romagna, Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria la spesa pro-capite è nettamente superiore alla media nazionale di 20,7 €/anno (sono sopra la media anche Lombardia, Lazio, Friuli Venezia Giulia, Veneto e Marche), mentre al Sud e nelle isole si registra una spesa pro-capite inferiore al dato nazionale. In particolare, poi, in Calabria, Basilicata,Campania, Sicilia, Sardegna e Molise i valori non raggiunge neanche quota 11 €/anno (pari a circa la metà della media nazionale).
 
Tempi d’attesa. La relazione concentra il suo focus su 10 prestazioni: visite cardiologica, oculistica, ortopedica, otorinolaringoiatrica, Rm della colonna e del cervello, Tac di capo, addome superiore, inferiore e completo. In media, tra le 10 prestazioni analizzate esse riescono ad essere erogate, per il 98% entro i 60 giorni e ben il 93,3% entro un mese, anche se la maggioranza di esse pari a ben il 79,4% viene effettuata entro 15 giorni. Prestazioni istantanee (ovvero senza aspettare nemmeno un giorno) si verificano nel 6,1% dei casi. Tra le prestazioni specifiche quelle con le percentuali di attese più lunghe (maggiore di 60 giorni) c’è la Risonanza della colonna con il 4,6% di prestazioni erogate dopo due mesi, seguita dalla visita oculistica con il 3% e da quella cardiologica con il 2,6% di attese superiori ai 60 giorni.

22 aprile 2013
© Riproduzione riservata

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