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Lo sciopero dei ginecologi e le risposte dei partiti

di Carmine Gigli

Ecco come quasi tutti i partiti che si presenteranmno al voto domenica e lunedì prossimi hanno "interpretato" le nostre richieste per una nuova normativa sulla responsabilità preofessionale. Dopo le elezioni saremo pronti a collaborare a tutti i progetti che consentiranno di ottenere la sicurezza dei punti nascita 

21 FEB - La FESMED ha promosso insieme ad AOGOI, SIGO, AGUI, AGITE, SIEOG e AIO la protesta culminata nello sciopero del 12 febbraio, che ha visto l’adesione compatta dei medici dipendenti del SSN che operano nei punti nascita, nei consultori familiari e negli ambulatori ostetrici del territorio, nonché delle ostetriche.
 
A distanza di circa dieci giorni dallo sciopero, possiamo constatare che diversi partiti hanno inserito nei loro programmi elettorali delle scelte di indirizzo, che vanno nella direzione da noi richiesta:
- la messa in sicurezza dei punti nascita in tutto il territorio nazionale;
- il problema del contenzioso medico-legale in campo sanitario.
In particolare, abbiamo apprezzato le seguenti linee programmatiche:
1) Gli operatori della sanità devono veder riconosciuto, al pari della funzione sociale di promozione della salute per il bene dell’individuo e delle comunità, anche il rischio a ciò connesso che deve essere assunto dalla collettività in modo equo e giusto. Ciò porterà all’abbattimento delle pratiche di “medicina difensiva” che costano oltre 10 miliardi di euro ogni anno al SSN. (Scelta civica)
 
2) Rivoluzionare la sanità vuol dire, anche ridurre la medicina difensiva. “Per abbattere questa enorme spesa, valutata complessivamente intorno ai 14 miliardi di euro, bisogna rendere obbligatoria – e necessariamente a prezzi calmierati tramite intervento governativo – l’assicurazione dei medici e delle strutture sanitarie, per eventuali danni provocati al paziente. In tale modo si può garantire a quest’ultimo la certezza di esser risarcito se ha subito un torto e, contemporaneamente, si rendono i medici più sereni nello svolgere la loro professione”. (Rivoluzione Civile) 
 
3) Servono linee guida e percorsi diagnostico-terapeutici scientificamente validi e verificati dalle società scientifiche.
Deve anche essere finalmente introdotta una legge sul rischio clinico che imponga l’introduzione di strumenti per la prevenzione degli eventi avversi ed il loro monitoraggio e riveda i meccanismi di assicurazione, al fine di garantire la copertura a tutti i professionisti del SSN e al contempo ne riduca i costi.
Il PD, consapevole del profondo disagio dei professionisti, intende orientare le sue politiche secondo alcune direttrici di intervento:
- le quattro A: assicurazione, autorizzazione, accreditamento e accordi contrattuali (questi ultimi per le strutture private), con la prima che diventa condizione necessaria e imprescindibile per le altre tre, costituendo, quindi, un obbligo. La tutela, comunque configurata, deve valere per tutto l’arco temporale in cui può essere esercitata un’azione risarcitoria (10 anni in civile);
- migliorare la sicurezza delle cure: attuando in ogni struttura funzioni dedicate alla prevenzione e gestione del rischio, lavorando sull’appropriatezza (le buone pratiche sulla base di linee guida accreditate), sviluppando procedure confidenziali di emersione e valutazione degli errori, incrementando politiche di formazione;
- attivare sistemi misti, risarcitori e indennitari, in maniera da tutelare le persone danneggiate, indipendentemente dal riconoscimento o meno di una responsabilità individuabile (no fault);
- creare un fondo per i grandissimi rischi e per le insolvenze, introducendo il concetto della responsabilità oggettiva delle strutture sanitarie, siano esse pubbliche o private
- dare piena e pronta attuazione al fondo di solidarietà per le categorie professionali più esposte al fine di contenere i premi assicurativi,
- mettere a punto tabelle univoche per la valutazione del danno, allo scopo di uniformare, secondo equità e giustizia, l’ammontare delle liquidazioni. (Partito democratico)
 
4) Il partito è favorevole all’obbligo di assicurazione per professionisti e strutture sanitarie. (on. Lucio Barani, Partito della libertà)
 
5) Proseguire nell’evoluzione dei consultori familiari in centri per la famiglia, quali luoghi che garantiscano la presa in carico globale della persona, della famiglia e delle donne non solo durante la gravidanza, ma anche dopo il parto. (Maroni Presidente)
 
Dopo le elezioni e la formazione del nuovo Governo saremo pronti a collaborare a tutti i progetti che consentiranno di ottenere la sicurezza dei punti nascita in tutto il territorio nazionale ed ai programmi che avranno l’obiettivo di riportare a livelli accettabili il problema del contenzioso medico-legale in campo sanitario, garantendo sempre la tutela ai cittadini realmente vittime di errori sanitari, nell’interesse del SSN e nel rispetto della professione medica.
 
Dr. Carmine Gigli
Presidente FESMED
 

21 febbraio 2013
© Riproduzione riservata

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