L’ultimo Consiglio Nazionale del Sindacato Medici Italiani (Smi), riunito a Napoli sabato scorso, ha deciso l’adesione alla Confsal (Confederazione Generale Sindacati Autonomi Lavoratori) con l’approvazione della proposta della Segreteria Nazionale del Sindacato.
“Abbiamo avviato con entusiasmo un nuovo percorso della nostra storia per dare slancio alla nostra azione sindacale in favore della categoria dei medici – ha dichiarato Pina Onotri, Segretario Generale del Smi – ravvediamo la necessità stringente, di dare risposte immediate alla crisi della professione che coinvolge tutti gli operatori del Ssn. Donne e giovani. Vogliamo partire da qui per chiedere nuove e maggiori tutele per le donne medico, incentivi per i giovani medici affinché non si vedano costretti ad emigrare, retribuzioni per tutti i professionisti in linea con quelle degli altri paesi europei. Ringraziamo la Confsal per la sua grande disponibilità ad accoglierci e per vedere in noi un valore aggiunto alla grande Comunità della Confederazione>.
Angelo Raffaele Margiotta, Segretario Generale Confsal ha dichiarato “Siamo felice di accogliere nella nostra confederazione i medici del Sindacato Medici Italiani che con il loro apporto professionale arricchiranno la nostra comunità sindacale. I medici, quelli ospedalieri, della medicina convenzionata rappresentano il più importante presidio di prossimità per la tutela della salute dei cittadini: devono vedersi riconosciuto maggiori tutele e retribuzioni adeguate. La pandemia da Covid avrebbe dovuto generare un grande ripensamento di un modello di sistema sanitario con maggiori investimenti dello Stato”.
“Il nostro incontro è finalizzato a difendere il nostro Ssn equo universale ed accessibile, partendo dalla tutela dei medici fulcro di tale sistema – hanno concluso Onotri e Margiotta – cominceremo a lavorare da subito sui tavoli ministeriali e chiederemo un incontro al ministro affinché venga istituito un tavolo tecnico sulla deburoctatizzazione del lavoro medico a partire dall’autocertificazione per i primi tre giorni di malattia e al governo per chiedere la realizzazione della mozione bipartisan approvata nella scorsa legislatura (la mozione 1-00618) anche con il contributo di SMI, relativa a maggiori tutele per i medici convenzionati”.