“Siamo fortemente preoccupati e sdegnati per l'adeguamento al ribasso delle aliquote di rendimento previdenziale dei medici e dirigenti sanitari previste nella Legge Finanziaria per il 2024, che taglierà gli assegni pensionistici fino al 30%”.
Così Roberto Bonfili, Coordinatore nazionale Uil-Fpl dell'Area Medica e Veterinaria.
“Chiediamo al Governo una flessibilità di accesso al pensionamento intorno ai 63 anni, come avviene in tutti i Paesi Ue, di definire una pensione di garanzia per i giovani penalizzati dalla precarietà, di ritornare alla versione originale di opzione donna. Per le pensioni in essere, abbiamo chiesto la piena rivalutazione rispetto al tasso di inflazione”.
“Vista la media d’età molto alta dei dirigenti medici – conclude Bonfili - prevediamo un esodo fisiologico: dal 2000 ad oggi, non sono state integrate nel Ssn 4 generazioni di specialisti a causa del blocco del turn-over, del mancato finanziamento di un numero adeguato di borse di specializzazione, del numero chiuso delle facoltà di medicina. Per queste ragioni, prevediamo una grave sofferenza del Ssn, anche dovuto alla totale insufficienza delle risorse stanziate dal Governo per salvaguardare la sanità pubblica”.