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Precari Aifa. “Nostra vicenda pagina poco onorevole delle politiche del lavoro nel nostro Paese. In altre istituzioni stabilizzazioni avvenute con successo”


Si fa notare come “da un lato l’esiguo numero di precari rimasti in AIFA e dall’altro le incrementate risorse finanziarie attribuite all’Agenzia, permetterebbero l’avvio delle stabilizzazioni senza oneri aggiuntivi per le finanze dello Stato, in una contingenza quale l’attuale, caratterizzata da limitatezza di fondi”.

13 SET - “L’anno volge al termine e per noi precari AIFA si ripropone per l’ennesima volta la medesima situazione di incertezza sulle nostre sorti di lavoratori con un contratto in scadenza al 31 dicembre e, al momento, nessuna prospettiva né di proroga dei nostri contratti né di avvio di serie iniziative volte alla nostra stabilizzazione”. Così la rappresentanza di ‘precari Aifa‘ in una lettera inviata ai ministeri competenti, ai vertici dell'Aifa e delle commissioni parlamentari che si occupano di sanità, oltre che alla premier Giorgia Meloni e al Parlamento.

“Abbiamo, brevemente, nutrito speranze quando, all’inizio della scorsa estate, sono state pubblicate proposte di legge volte all’avvio di procedure di conversione dei nostri contratti atipici in contratti a tempo determinato con valorizzazione delle esperienze professionali acquisite, le quali sono in molti casi più che decennali. Tuttavia, per l’ennesima volta, le aspettative da noi coltivate si sono infrante quando nei testi normativi approvati, ogni riferimento alla nostra situazione è risultato assente. Riteniamo che la nostra vicenda scriva una pagina tristissima, buia e poco onorevole delle politiche del lavoro da anni in corso nel nostro Paese”.

“I fatti che ci riguardano - proseguono - risultano tanto più incomprensibili ove si consideri che, in altre amministrazioni dello Stato, tra cui alcune di quelle in indirizzo alla presente, le procedure di valorizzazione del personale precario e di stabilizzazione hanno avuto corso con successo. È peraltro circostanza nota che la stessa Unione Europea abbia da ultimo, ancora una volta, richiamato l’Italia a risolvere l’annoso problema del precariato nella Pubblica Amministrazione, in quanto discriminatorio e in chiara violazione dei principi fondanti dell’Unione stessa. Inoltre, è il caso di rilevare come da un lato l’esiguo numero di precari rimasti in AIFA e dall’altro le incrementate risorse finanziarie attribuite all’Agenzia, permetterebbero l’avvio delle stabilizzazioni senza oneri aggiuntivi per le finanze dello Stato, in una contingenza quale l’attuale, caratterizzata da limitatezza di fondi. Al contrario, la perdita di professionalità formate e inserite nel funzionamento dell’Agenzia, costituirebbe un danno enorme ed ingiustificato, considerato altresì che la pianta organica dell’Agenzia stessa risulta fortemente sottodimensionata rispetto alle funzioni della stessa nonché in rapporto alle altre agenzie regolatorie del farmaco in Europa, come di recente confermato dal documento Think Tank ITHACA - The Travel Journey to Healthcare Innovation.
Alla luce di quanto evidenziato, chiediamo, come rappresentanti dei precari AIFA, di poter finalmente instaurare un’interlocuzione rapida e diretta con tutte le Istituzioni coinvolte, onde pervenire, in un’ottica di concertazione, alla soluzione dell’annoso problema che affligge noi e le nostre famiglie”.

13 settembre 2023
© Riproduzione riservata

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