“Dopo anni d’impegno spesi per portare all’attenzione delle istituzioni, del mondo politico e di parte della rappresentanza sindacale, la necessità di istituire, come in quasi tutti i paesi Europei ed extra Europei, una scuola di specializzazione in Medicina Generale, qualcosa si muove”.
Così Leonida Iannantuoni, Presidente Assimefac e Giovanni B. D’Errico, Presidente CTS Assimefac (Associazione Società Scientifica Interdisciplinare e di Medicina di Famiglia e di Comunità).
“La burocratizzazione della medicina generale con l’aggiunta continua di norme, note e piani terapeutici che nulla hanno a che vedere con la cura dei pazienti, voluta dalla parte pubblica per una malcelata volontà di controllo su questi professionisti e la mancanza di stimoli per il miglioramento della qualità delle prestazioni, ha comportato il graduale svilimento della figura del medico di famiglia – hanno dichiarato – a tutto ciò si associ che l’importo della borsa di studio, destinato ai medici in formazione specifica per la medicina generale, è pari a circa la metà di quello percepito dai medici che seguono il corso di studio di una qualunque specializzazione universitaria; tutto questo crea le condizioni per una tempesta perfetta, che porta ad una desertificazione di questa branca della professione medica.
L’istituzione di una vera Scuola di Specializzazione che faccia acquisire competenze specifiche uniformi su tutto il territorio nazionale, la costituzione di dipartimenti universitari di medicina di famiglia che permettano lo svolgimento, oltre di una didattica adeguata, di attività di ricerca specifica per il settore ed una carriera accademica ai medici di famiglia motivati, sono l’unica via da percorrere per riguadagnare quella dignità ed autorevolezza persa nel corso degli anni e che da sempre ha contraddistinto la figura del medico di famiglia”.