Sanità privata religiosa. Firmato il protocollo per Rsa e Centri di Riabilitazione
Al centro dell’accordo, la gestione delle trasformazioni in sanità privata, il mantenimento delle tutele per i lavoratori in servizio, un contratto migliore per i nuovi assunti e il rafforzamento della contrattazione decentrata per arginare la “deriva dei contratti di lavoro al ribasso”.
16 OTT - Firmato ieri l’accordo con Aris (sanità privata religiosa) per la nuova regolamentazione del lavoro nelle residenze sanitarie per anziani (Rsa) e nei centri di riabilitazione. A darne notizia, una nota di Daniela Volpato, segretario nazionale della Fp Cisl, che parla di “risultato necessario e importante, per i lavoratori preoccupati dalla crisi del settore e per gli utenti che vedono a rischio la qualità del servizio”.
Al centro dell’accordo, che avrà anche lo scopo di garantire i livelli occupazionali in un momento di grave difficoltà: la gestione delle trasformazioni in sanità privata, il mantenimento delle tutele per i lavoratori in servizio, un contratto migliore per i nuovi assunti e il rafforzamento della contrattazione decentrata per arginare la “deriva dei contratti di lavoro al ribasso”.
“L’intesa di oggi dà risposte concrete problemi che denunciamo da tempo. In questi anni gli operatori e i professionisti dell’assistenza e della riabilitazione si sono visti applicare le più svariate tipologie contrattuali, a condizioni sempre peggiori. Un vero e proprio dumping, totalmente scollegato non solo da un quadro comune di tutele, ma anche dal regime tariffario e dalla salute dei bilanci” spiega Volpato. “E poi il sistema della sanità privata è cambiato profondamente: sono aumentati i posti letto residenziali e di lungodegenza e diminuiti quelli per acuti”. Il rischio, sottolinea il segretario della Cisl Fp, “era quello di ripetere la vicenda delle Rsa Aiop, dove la parte datoriale ha sottoscritto con i sindacati gialli un nuovo contratto che fa strame di tutele e salari. Contratto che abbiamo subito denunciato e che stiamo portando nelle aule dei tribunali”.
“Con la firma di oggi” prosegue Volpato, “le RSA e la riabilitazione restano nell’ambito del CCNL dell’ospedalità privata, ma soprattutto si garantiscono:
- le condizioni contrattuali fondamentali, a partire dal salario e dalle voci aggiuntive: indennità professionali e di disagio, incentivi, sistema delle carriere;
- il rilancio della contrattazione regionale e aziendale, per assicurare e migliorare, oltre alle tutele relative a malattia, ferie, congedi e permessi per la formazione permanente, diritti che altri contratti hanno messo in discussione;
- nuove tutele, oggetto in molti altri contratti di contenzioso legale, come il tempo per la vestizione del personale in divisa.
E inoltre si conferma, con una dichiarazione congiunta:
- l’impegno delle parti a definire il rinnovo complessivo del CCNL della sanità privata;
- l’impegno a potenziare, a partire dai territori dove vi siano le condizioni, percorsi di valorizzazione della contrattazione decentrata.
“E’ un accordo contro la tentazione di chi si sottrae alle scelte” conclude Volpato “sapendo bene che nel frattempo migliaia di lavoratori della sanità privata sono in cassa integrazione, con stipendi non pagati, con l’ultimo rinnovo contrattuale non applicato o addirittura, in molte regioni, con un contratto di lavoro che abbassa salario e tutele. Questa intesa è il frutto del lavoro di mesi: abbiamo accettato l’inserimento delle 38 ore per assicurare la certezza retributiva e di tutela per i lavoratori già in servizio e per i nuovi assunti un aumento contrattuale del 3% rispetto il salario medio assicurato dagli altri contratti del settore”.
16 ottobre 2012
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