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Giornata Internazionale dell’Infermiere. Fnopi: “Ora un percorso formativo clinico-specialistico per rendere attrattiva e competitiva la professione”


Si celebra il 12 maggio, la giornata internazionale dell’infermiere giorno della nascita di Florence Nightingale, fondatrice dell'assistenza infermieristica moderna. Fino al 14 maggio Bergamo e Brescia, capitali della Cultura 2023, in collaborazione con la Fnopi daranno il via ad una serie di eventi dedicati all’essere infermiere oggi

11 MAG -

Il talento degli infermieri. Arte e Scienza in evoluzione è lo slogan scelto quest’anno dalla Federazione Nazionale degli Ordini delle Professioni Infermieristiche (Fnopi) per la Giornata Internazionale dell’Infermiere che si celebra il 12 maggio, giorno della nascita di Florence Nightingale, fondatrice dell'assistenza infermieristica moderna.

Da venerdì 12 maggio a domenica 14 maggio gli Ordini provinciali delle due città di Bergamo e Brescia, capitali della Cultura 2023, in collaborazione con la Fnopi, daranno il via ad una serie di eventi dedicati all’essere infermiere oggi. Momenti di condivisione e riflessione, aperti ai professionisti ma anche a tutti i cittadini, che si terranno in due luoghi simbolo dell’emergenza pandemica. Emergenza che, ricorda una nota della Federazione, ha messo ancora più in evidenza il ruolo dell’infermiere, soprattutto per il prezioso rapporto di fiducia creato con gli assistiti, nei momenti più duri della pandemia così come nella quotidianità dell’assistenza; e ha dimostrato - come il Codice deontologico delle Professioni infermieristiche afferma - che “il tempo di relazione è tempo di cura”.

Infermieri un punto di riferimento dei bisogni di salute del cittadino. Dal Rapporto Civico - presentato da Cittadinanzattiva con la Fnopi e la Federazione nazionale ordini dei tecnici sanitari di radiologia medica, delle professioni sanitarie tecniche, della riabilitazione e della prevenzione - emerge un quadro preciso di quella che oggi è la posizione dell’assistenza infermieristica: i cittadini “riconoscono” infatti gli infermieri come un punto di riferimento rispetto ai propri bisogni di salute, ma questa funzione fondamentale non viene ancora riconosciuta dalla politica e dalle istituzioni, né dalle organizzazioni aziendali.

A questo si aggiunge anche il divario retributivo: i 460.000 professionisti in Italia ricevono i compensi tra i più bassi d’Europa e le condizioni di lavoro sono inadeguate sotto tutti gli aspetti: quasi il 60% degli infermieri dichiara, soprattutto dopo la prova durissima della pandemia, di non avere ancora accesso a supporti psicologici.

Cosa chiedono quindi gli infermieri? Lo sviluppo clinico, professionale e culturale della loro professione: dal rapporto emerge che quasi l’80% degli infermieri ha un percorso accademico post-base, professionisti specializzati con la necessità urgente di maggiori percorsi accademici per valorizzare le proprie competenze cliniche, a vantaggio dei pazienti.

Le richieste della Federazione di un percorso clinico specialistico si legano a doppio filo con la motivazione di fondo della celebrazione del 12 maggio a Brescia e Bergamo: non a caso ha a che fare con la cultura. La professione infermieristica è infatti intrisa di cultura, di scienza, di rilevanza sociale e comunitaria. La Federazione e i vari Ordini provinciali - prosegue la nota - hanno dimostrato in questi ultimi anni come la presenza infermieristica non sia solo una costante nell'ambito sanitario, ma una costante nell'ambito culturale e sociale di tutta la comunità. Per questo va subito riconosciuta anche l'elevata professionalità e l'elevata rilevanza sociale e culturale che gli infermieri rappresentano.



11 maggio 2023
© Riproduzione riservata

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