La Federazione nazionale degli ordini delle professioni infermieristiche (FNOPI) “prende atto della versione pubblicata in Gazzetta Ufficiale del DL 34/2023 in cui resta ferma l’abolizione dell’esclusività per il personale sanitario, pur collocandola a fine 2025”, così in una nota la Fnopi.
“Una modifica - si legge - dettata sicuramente dal timore che il Ssn possa andare in difficoltà con un eccesso di libera professione e quindi con la volontà di tenerla sotto osservazione e sotto controllo per i prossimi due anni”.
Un timore però che, per la FNOPI, “non deve bloccare la norma e che, anzi, deve aprire un serio dibattito sulle dotazioni organiche. Si pensi ad esempio al massiccio ricorso del lavoro straordinario da parte degli infermieri dipendenti: in media circa 150 ore ciascuno, secondo l’elaborazione dei dati contenuti nel Conto annuale della Ragioneria generale dello Stato”.
“Quindi la tenuta del Servizio sanitario nazionale - sottolineano ancora gli infermieri - va garantita con un numero congruo di organici e non con la limitazione della libera professione che gli infermieri possono svolgere per mettere al servizio della comunità e del Ssn le loro competenze più avanzate”.