Uno dei più cogenti problemi della salute pubblica è la prevenzione dell’abitudine al fumo, che rappresenta la prima causa di morte prevenibile: il tabagismo è infatti uno dei maggiori fattori di rischio per patologia tumorale, respiratoria e cardiovascolare. L’attuazione e l’aggiornamento di politiche volte alla riduzione dell’abitudine al fumo sono fondamentali per proteggere la salute e il benessere di tutti i cittadini.
Con la Legge Sirchia (L.3/2003 Art.51) venne introdotto il divieto di fumo nei luoghi pubblici e, in seguito a tale legge, è stata evidenziata una riduzione del numero di fumatori e dell’incidenza di numerose patologie soprattutto cardio e cerebrovascolari. Il trend di abitudine al fumo, giunto a plateau nell’ultimo periodo, ha subito nel 2022 un incremento del 2% rispetto alla rilevazione precedente pre-pandemica effettuata nel 2019. Ad oggi in Italia quasi un italiano su quattro è un fumatore (12,4 milioni di persone, corrispondenti al 24,2% della popolazione), secondo i dati del “Rapporto sul fumo in Italia”.
Al consumo di sigarette “tradizionali” si sono aggiunti negli ultimi anni i prodotti da tabacco riscaldato e le sigarette elettroniche, considerati meno pericolosi dal 36,6% dei fumatori, e verso i quali sono necessari interventi di monitoraggio e prevenzione. Inoltre i Centri Antifumo hanno visto un trend in diminuzione negli ultimi anni, passando da 292 nel 2019 a 223 nel 2022, presentando inoltre una distribuzione a livello nazionale segnata da forti eterogeneità.
A distanza di 20 anni dalla Legge Sirchia arriva dal Ministero della Salute un’ulteriore e importante stretta sul fumo indirizzata ad attuare misure di prevenzione e contrasto del tabagismo, con l’obiettivo di creare una generazione libera dal fumo come previsto dal Piano europeo contro il cancro. Le misure annunciate dal Ministro della Salute Orazio Schillaci sono volte all’applicazione del divieto di fumo in luoghi aperti in presenza di minori e donne in gravidanza; vi è poi l’intenzione di vietare, nei luoghi al chiuso, le sale fumatori, l’utilizzo di sigarette elettroniche e prodotti del tabacco riscaldato, oltre che di estendere il divieto di pubblicità ai nuovi prodotti contenenti nicotina e ai dispositivi che utilizzano il tabacco riscaldato.
La Società Italiana di Igiene, Medicina Preventiva e Sanità Pubblica (SItI) intende esprimere il proprio appoggio verso le misure annunciate dal Ministero della Salute e proporsi come interlocutore per l'attuazione di strategie di contrasto all'abitudine al fumo che prevedano anche l’attuazione di interventi di natura informativa e formativa verso la popolazione”, commenta la Prof Roberta Siliquini, neo Presidente della società scientifica. “Auspichiamo, inoltre, che venga ampliata e ottimizzata l’offerta di quei servizi per la cessazione del fumo che permettono di fornire trattamenti integrati efficaci nel contrasto al tabagismo.”