“Consentiteci di vaccinare i bambini nei nostri studi, abbiamo un ruolo strategico nell’aumento delle coperture e così liberiamo risorse dei servizi territoriali. Possiamo occuparci della profilassi in occasione dei Bilanci di Salute. Gli accordi su base regionale non bastano: cambiamo i modelli organizzativi, cerchiamo di non sprecare la lezione del Covid-19”.
Questo l’appello al Governo che verrà, pronunciato dal Presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri, Antonio D’Avino, in apertura del sedicesimo Congresso Scientifico Nazionale FIMP “A grandi passi la Pediatria di famiglia cresce e… accoglie”, in corso a Riva del Garda (Trento) fino al 15 ottobre.
“I vaccini sono la forma di prevenzione indiscutibilmente più efficace per combattere alcune delle malattie infettive che provocano gravi complicazioni alla salute dei bambini. Il Pediatra di Famiglia – prosegue D’Avino – è colui che più di tutti ha la possibilità di incidere sul successo delle campagne di prevenzione, grazie al rapporto fiduciario con le famiglie e alla capillarità assistenziale. Consentire a tutti noi l’accesso all’Anagrafe vaccinale è una straordinaria opportunità per la sostenibilità dell’intero Servizio Sanitario Nazionale”.
“Il nostro ambulatorio – afferma Giuseppe Di Mauro, Segretario Nazionale alle Attività Scientifiche ed Etiche della FIMP e Presidente della Società Italiana di Pediatria Preventiva e Sociale – è ormai il riferimento centrale delle cure in età pediatrica e adolescenziale, in cui viene soddisfatto oltre il 90% dei bisogni assistenziali di questa fascia d’età. Per tale motivo, il congresso FIMP offre quest’anno una formazione e un aggiornamento qualificati, estendendo gli ambiti di intervento alla diagnostica ambulatoriale e tutte le problematiche psicosociali emergenti. Tre i corsi monotematici, che ripeteremo nelle tre giornate del congresso, per consentirne la frequenza a tutti gli iscritti, su: skin prick test, salute orale e dermatoscopia”.
Nel corso dell’evento scientifico più importante della Pediatria di Famiglia del nostro Paese, l’offerta formativa per gli oltre 600 iscritti si compone inoltre di una sessione centrale, dedicata ai più recenti documenti intersocietari, realizzati da FIMP insieme a SIPPS e ad altre società scientifiche. “Presentiamo e condividiamo con i colleghi alcuni strumenti di pronto utilizzo – annuncia Di Mauro – da tenere nella propria cassetta degli attrezzi. Si tratta di cinque Guide pratiche, dedicate alla disabilità, alla ginecologia dell’infanzia e dell’adolescenza, alla vaccinazione in sicurezza nell’ambulatorio del Pediatra di Famiglia, alla prevenzione degli incidenti e un documento con le raccomandazioni sull’Alimentazione Complementare. Abbiamo inoltre una consensus intersocietaria sull’uso giudizioso della terapia antibiotica nelle patologie respiratorie in età evolutiva e uno sul bambino e l’adolescente che praticano sport. Last but not least, abbiamo prodotto una Guida completamente dedicata ad affrontare e sciogliere i dubbi dei genitori: «Il bambino nella sua famiglia – Guida pratica per i genitori». Sarà disponibile in tutti i nostri studi”.
“Questa sedicesima edizione del Congresso Nazionale – conclude D’Avino – è un importante momento rispetto alla volontà di ribadire, come Pediatri di Famiglia, il ruolo sociale della nostra missione. È proprio di pochi giorni fa la diffusione dell’ultimo report del Servizio centrale anticrimine della Polizia per la campagna “Indifesa” di Terre des Hommes. Non si sono mai registrate così tante violenze sui minori, come nel 2021. Per la prima volta sono oltre seimila. Proprio al tema del riconoscimento e della gestione dell’abuso sui minori, ha dedicato un vademecum la Dott.ssa Paola Miglioranzi. Il libro “Maltrattamento e violenza nell’infanzia”, di cui è coautrice, è frutto di un enorme sforzo di sistematizzazione delle nostre conoscenze e sarà presentato nel corso di una sessione riservata al tema. E c’è un altro gigantesco, quanto inusuale, argomento che entra con forza e drammaticità nella nostra pratica clinica di Pediatri di Famiglia e occupa uno spazio importante del confronto scientifico. Si tratta dell’esperienza della morte, nel bambino e nell’adolescente: quella che aspettiamo, che ignoriamo, che ricerchiamo, la morte sociale, la morte per rinascere. Tanti focus, con lo sguardo delle competenze e dell’innovazione, su cui come FIMP non solo ci interroghiamo, ma a cui abbiamo cercato di dare risposte, nell’interesse superiore dei nostri piccoli pazienti. Louise Glück scriveva «Guardiamo il mondo una volta, nell’infanzia. Il resto è memoria». Se vogliamo tutelare il futuro delle donne e degli uomini di domani, dobbiamo proteggere il presente di quei bambini, salvaguardandone la salute, fisica e mentale”.