“Ho appena firmato il decreto che finanzia 900 borse di formazione aggiuntive ogni anno, da qui al 2025, per i Medici di Medicina Generale. È un'altra risposta concreta per rendere più forte il nostro Servizio Sanitario Nazionale”. È quanto annuncia il Ministro della Salute, Roberto Speranza.
“Accogliamo con soddisfazione il decreto che finanzia e ripartisce le 900 borse aggiuntive per la Medicina Generale, previste per il triennio 2021-2023 dal Ministro della Salute Roberto Speranza investendo i fondi del PNRR. È questo l’ultimo tassello che rende finalmente disponibili anche queste borse aggiuntive”.
Così Filippo Anelli, presidente della FNOMCeO, la Federazione nazionale degli Ordini dei Medici chirurghi e degli Odontoiatri commenta il decreto firmato oggi. Le 900 borse si aggiungono alle 1.879 finanziate con fondi ordinari, per un totale di 2.779 borse.
“Un numero finalmente congruo - osserva Anelli - anche se le carenze sul territorio sono tali che, per i prossimi cinque anni, fino a che saremo sul picco della ‘gobba pensionistica’ andrebbero stanziate 4000 borse l’anno. Confidiamo quindi che per tutto quel periodo l’aumento sia sistematico”.
“Questo intervento - commenta Anelli – da noi più volte auspicato e promosso, dimostra un’attenzione da parte della politica alle cure primarie e alla figura del Medico di Medicina Generale. Attenzione che auspichiamo sia portata avanti dal Governo che verrà”.
“Il Medico di Medicina Generale – aggiunge – è il professionista al quale il Servizio sanitario nazionale affida il cittadino lungo tutta la sua vita, e che concretizza i principi di universalità, uguaglianza, equità, tramite la prossimità, la fiducia, la libera scelta. E il cittadino ricambia: in tutti i sondaggi, il gradimento verso il medico di famiglia raggiunge livelli altissimi, oltre l’80%”.
“Ora – esorta Anelli – occorre fare quei passi in più che rendano attrattivi i percorsi di formazione prima, e quelli professionali poi. Occorre un processo di riforma vero, condiviso con i professionisti. Occorrono investimenti concreti e mirati, che valorizzino il ruolo dei professionisti e portino veramente la sanità vicino ai cittadini”.
“ingraziamo il ministro Roberto Speranza per un decreto chiave che imprime una spinta determinante nell’ottica di un aumento delle borse di studio per l’accesso alla formazione dei medici di medicina generale. Un decreto che consente di definire i bandi regionali e il conseguente bando nazionale con la data del concorso unico”. Silvestro Scotti, segretario generale Fimmg, commenta così il traguardo raggiunto al termine di settimane di silenzioso e impegnativo lavoro svolte assieme allo staff del Ministero della Salute ed in particolare del Capo della Segreteria Tecnica Antonio Gaudioso, con il prezioso supporto e l’appoggio del ministro Speranza, nell’ottica di disporre il decreto che permette oggi di sfruttare a pieno le borse rese disponibili da provvedimenti finanziari diversi, ovvero dal Fondo Sanitario Nazionale (FSN) e dal Piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR). Risorse differenti che il decreto rende utilizzabili in un bando unico fino al 2025.
Un lavoro, quello portato avanti dal Ministero della Salute e seguito quotidianamente dalla Federazione italiana dei medici di medicina generale, che ha visto un determinante apporto nei passaggi necessari con il Ministero dell’Economia e la Programmazione sanitaria rispetto all’impiego delle risorse del PNRR, che sono legate a procedure diverse dal comune utilizzo dei fondi del FSN. Di qui l’appello di Scotti alle Regioni affinché “adesso, non si perda neanche un minuto nella pubblicazione dei bandi e si arrivi in tempi strettissimi alla definizione di una data di inizio per il bando nazionale”. Il leader della Fimmg ammonisce: “Nessuno si potrà lamentare della carenza di medici se non si sarà capaci di sfruttare subito queste 2.500 borse. Alla luce delle leggi vigenti e dell’ultimo Accordo siglato - ricorda Scotti - ogni giovane medico che sarà ammesso alla formazione potrà infatti prendere in carico sin da subito, con un medico tutor, fino a 1.000 pazienti o incarichi orari di assistenza primaria, alleggerendo così il problema della carenza dei medici nei vari territori. A cominciare da quelli più disagiati”.
Infine, un appello ai Sindaci: “Ci supportino in quest’azione di comune interesse. Adesso qualcuno deve una risposta ai cittadini, ai giovani medici e ad una medicina generale che possa continuare ad esistere per poter evolvere verso modelli assistenziali potenziati, ma di vera prossimità. Modelli che si fanno con gli uomini non con i mattoni”.