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Aborto. Cgil e Fp Cgil: “Stop a comportamenti che violano legge e rendono inagibile diritto”


Inaccettabili l’attacco all’Ivg e le campagne di disinformazione messe in atto dalle associazioni antiabortiste e da alcune forze politiche, così come le misure di contrasto alla RU486 portate avanti da diverse Regioni. Meglio parlare degli alti tassi di obiettori di coscienza che rendono di fatto inagibile questo diritto per molte donne, sostene il sindacato che lancia le sue proposte al Governo

20 SET -

“Continua l’attacco all’interruzione volontaria di gravidanza e la campagna di disinformazione delle associazioni antiabortiste e di alcune forze politiche che, con modalità e immagini durissime, tentano di colpevolizzare le donne e attaccare la loro libertà di autodeterminazione rispetto alla maternità”.

E' quanto affermano Cgil nazionale e Fp Cgil in una nota congiunta.  “La legge 194 – ricordano Cgil e Fp – nasceva proprio per rispondere a queste esigenze: abbattere la piaga dell’aborto clandestino. Inoltre, istituiva i consultori familiari che, come sappiamo, oggi sono ridotti nei numeri, negli organici e in alcuni territori addirittura inesistenti”.

Per Cgil e Fp Cgil “è necessario, invece, parlare dei tassi di obiettori di coscienza - in Italia circa il 70%, con picchi del 90% in alcuni territori - che rendono di fatto inagibile questo diritto per molte donne, e del contrasto al farmaco RU486 per l’aborto farmacologico messo in atto da diverse Regioni, in aperto conflitto con le nuove linee guida del ministero della Salute”.

“Siamo impegnati e sosteniamo da sempre – sottolineano Cgil e Fp – l’importanza di una scelta libera e consapevole, in cui l’ultima parola spetta solo alle donne, la loro libertà e autodeterminazione attraverso la valorizzazione dei consultori pubblici”.


Per questo chiedono al Governo e al ministero della Salute di: “Garantire l’assunzione di personale non obiettore per garantire la piena applicazione della 194 in tutte le Regioni e strutture, sanzionando le amministrazioni inadempienti; intervenire sulle Regioni affinché sia garantita a tutte le donne, in tempi certi, la possibilità di accedere alla Ivg farmacologica, anche in regime ambulatoriale; predisporre anche all’interno del Pnrr un progetto straordinario di investimento sui consultori pubblici, nella direzione di un loro pieno potenziamento dal punto di vista infrastrutturale e del personale, per tutte le attività che per legge sono ad essi attribuite.

E ancora, “istituire un apposito tavolo di monitoraggio, aperto a tutti i soggetti istituzionali e sociali rappresentativi, sull’attuazione delle nuove Linee di indirizzo del ministero della Salute sul ricorso all’aborto farmacologico, nonché sulla presenza di personale obiettore di coscienza dettagliata per ogni struttura ospedaliera e ogni consultorio; garantire la piena applicazione da parte delle Regioni, delle università e delle strutture sanitarie di quanto previsto dall’art. 15 della 194, ovvero la promozione della formazione e informazione del personale sanitario e ausiliario di tutti i percorsi di supporto e assistenza alla donna”.

“La 194 difende la vita, ed è stata conquistata con la lotta e con il voto. Devono cessare tutti i comportamenti che violano questa legge e rendono inagibile nel nostro Paese questo diritto, così come più volte ammonito dall’Unione europea”, concludono Cgil e Fp Cgil.

 



20 settembre 2022
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