“Rispetto allo scarso utilizzo degli antivirali contro il Covid-19 prescritti dai medici di famiglia, bisogna specificare che sono indicati solo per pazienti che hanno patologie in forma molto grave e per gli over 65, ovvero una popolazione che non rappresenta oggi la maggior parte dei contagiati. A questo si aggiunge il fatto che hanno molte interazioni con diversi gruppi di farmaci». A sottolineare i limiti regolatori legati alla scarsa diffusione di antivirali prescritti sul territorio è Silvestro Scotti, segretario della Federazione dei medici di medicina generale (Fimmg).
Anche se in netta crescita nelle ultime settimane, le prescrizioni di antivirali prescrivibili dai medici di famiglia, somministrabili a domicilio e ritirati direttamente in farmacia, sono state finora circa 8.300, in base ai dati dell'Agenzia Italiana del Farmaco. “Oltre a precisi limiti di età previsti dal sistema regolatorio, la molecola - spiega Scotti all'ANSA - ha incompatibilità con farmaci del sistema nervoso, come quelli per Alzheimer, Parkinson, dolore cronico, antiepilettici. E non può essere neppure prescritta a pazienti con insufficienza renale».
Ad esempio, nel concreto, precisa, «tra gli 80 positivi che ho avuto tra i miei pazienti, uno solo era candidabile all'antivirale, ma, fatta la verifica, il farmaco che assumeva per il sistema nervoso non era compatibile con l'antivirale».