Oliveti (Enpam): “Ente è solido ma la sicurezza non è certezza e va mantenuta viva come un fuoco”

03 OTT - Accolto da un applauso forte e vigoroso, secondo solo a quello seguito alla relazione del vicesegretario Fimmg Silvestro Scotti, è stato invece l’intervento del presidente dell’Enpam, Alberto Oliveti. Un applauso che ha mostrato come dopo il caos delle ultime settimane con le dimissioni di Giacomo Milillo da segretario Fimmg per la vicenda Enpam Sicura, ha mostrato la volontà del sindacato di voler continuare ad essere un punto di stabilità per l’Ente previdenziale dei medici.
 
“La Fondazione Enpam è salda e gode di buona salute” Ha detto Oliveti ma la “sicurezza però non è certezza e va mantenuta viva sempre, come un fuoco. Dobbiamo per questo avere senso di responsabilità di lavorare in modo coerente attenendosi alle regole e alle migliori pratiche”.
 
Oliveti ha ricordato come “l’Enpam ha una situazione previdenziale di accettabile sicurezza. Abbiamo passato la prova della sostenibilità dei 50 anni e il nostro patrimonio (che è la garanzia del futuro) è arrivato 19 mld” (+9 mld dal 2012 quando Oliveti è stato eletto per la prima volta alla presidenza.  
Oliveti ha poi ricordato i molti interventi in chiave di welfare attivati dallEnte (mutui, iscrizione al 5° anno di medicina, prestiti d’onore e long term care). Poi un riferimento al progetto Quadrifoglio sul tema “Va avanti”.
 
E la prossima sfida rilanciata da Oliveti è poi quella della sanità integrativa. “La Polizza sanitaria sarà uno step. Noi siamo dei potenziali fruitori. Ma dobbiamo fare in modo che non si vada a toccare il Sbn, ma che lo si possa integrare. Dovremo però muovere con cura le leve, perché il Ssn è nostro principale fornitore di contributi”.
 
Il presidente Enpam in chiusura d’intervento è tornato poi sulla stabilità dell’Ente: “Dobbiamo perseguire la stabilità. E in quest’ottica occorre poter contare su regole che non cambino, rispettarle e lavorare per modificarle”.
 
Infine Oliveti ha ribadito come l’obiettivo dell’Enpam rimane quello “dell’autonomia responsabile. Siamo fondazione a finalità pubblica”. Ma dev’esserci “una responsabilità di tutti per poter continuare ad esercitare la nostra autonomia”.

03 ottobre 2016
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