Vaccini Covid. Al via terza dose per over 80, ospiti e personale Rsa. Per gli operatori sanitari si partirà dagli over 60 o con patologie
La cosidetta dose “booster” andrà somministrata dopo almeno sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario. Per il resto della popolazione invece la strategia "verrà invece decisa sulla base dell’acquisizione di nuove evidenze scientifiche e dell’andamento epidemiologico”. LA CIRCOLARE
27 SET - Dopo i pazienti fragili per cui sono già iniziate le somministrazioni ora la terza dose potrà essere inoculata anche agli over 80 e al personale e agli ospiti dei presidi residenziali per anziani. Inoltre si parte anche con il personale sanitario over 60 o con patologia concomitante tale da renderli vulnerabili a forme di COVID-19 grave o con elevato livello di esposizione all’infezione. È quanto prevede la nuova circolare del Ministero della Salute.
"Partiamo con la terza dose per ottantenni, ospiti delle rsa e personale sanitario. Diamo subito più protezione ai più fragili e a chi lavora nei presidi sanitari". Ha detto il Ministro
Roberto Speranza.
Nello specifico riferito al personale sanitario la circolare non definisce però tempi chiari. “In un momento successivo – si legge - , una dose booster potrà essere altresì offerta agli esercenti le professioni sanitarie e operatori di interesse sanitario che svolgono le loro attività nelle strutture sanitarie, sociosanitarie e socio-assistenziali, pubbliche e private, nelle farmacie, parafarmacie e negli studi professionali, a partire dai soggetti di età ≥60 anni o con patologia concomitante tale da renderli vulnerabili a forme di COVID-19 grave o con elevato livello di esposizione all’infezione”.
“Indipendentemente dal vaccino utilizzato per il ciclo primario (Comirnaty, Spikevax, Vaxzevria, Janssen), - prosegue il documento - considerate le indicazioni fornite dalla commissione tecnico scientifica di AIFA, sarà per ora possibile utilizzare come dose “booster” uno qualsiasi dei due vaccini a m-RNA autorizzati in Italia (Comirnaty di BioNTech/Pfizer e Spikevax di Moderna)”.
Il Ministero precisa poi che “la dose “booster” va somministrata dopo almeno sei mesi dal completamento del ciclo vaccinale primario. In linea con quanto evidenziato dal CTS nel citato verbale, la strategia di somministrazione di una dose “booster” potrà includere anche i soggetti con elevata fragilità motivata da patologie concomitanti/pre-esistenti, previo parere delle agenzie regolatorie”.
Per la popolazione generale invece “la strategia di offerta vaccinale a favore di ulteriori gruppi target o della popolazione generale verrà invece decisa sulla base dell’acquisizione di nuove evidenze scientifiche e dell’andamento epidemiologico”.
27 settembre 2021
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