Terza dose vaccino Covid. La dovranno fare tutti i sanitari, a partire da quelli più a rischio
L’indicazione viene dal Comitato tecnico scientifico che ha chiarito, tramite il suo portavoce e presidente dell'Iss Silvio Brusaferro, che “non sono previsti rinvii per gli operatori sanitari. La somministrazione, nell'ottica di massima precauzione, viene indicata progressivamente per gli ultraottantenni, i residenti nelle Rsa, le persone ultrafragili e operatori sanitari a partire da quelli più a rischio”.
27 SET - Anche tutti gli operatori sanitari, oltre 1,9 milioni che hanno già ricevuto le prime due dosi del vaccino Covid saranno presto chiamati alla somministrazione della terza dose.
A chiarirlo è stato il portavoce del CTS e presidente dell’Iss
Silvio Brusaferro: “Non sono previsti rinvii per gli operatori sanitari. La somministrazione, nell'ottica di massima precauzione, viene indicata progressivamente per gli ultraottantenni, i residenti nelle Rsa, le persone ultrafragili e operatori sanitari a partire da quelli più a rischio”.
Per il presidente della Fnomceo,
Filippo Anelli, tuttavia, “i sanitari a rischio sono tutti, ognuno ne ha uno proprio”. E dunque “può avere un senso partire da quelli più esposti, come quelli che lavorano nei reparti Covid” ma poi la terza dose va estesa a tutti perché “garantisce la riduzione del rischio e aiuterebbe la categoria a continuare a lavorare in serenità”.
Anche il presidente della Fondazione oncologi, cardiologi e ematologi
Francesco Cognetti chiede che la priorità sia data ai medici, quelli più a contatto con i pazienti fragili, quelli vaccinati prima, quelli con più di 70 anni, quelli fragili ma non fragilissimi, con patologie rilevanti concomitanti e quelli a contatto con personale sanitario non vaccinato.
Per il resto degli italiani, invece, si attenderà ancora. “Dipenderà dall'andamento della curva epidemiologica nel paese”, conferma il presidente dell'Aifa
Giorgio Palù.
27 settembre 2021
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