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Dietro il Consiglio UE. Covid. Von der Leyen chiude il ‘caso’ Anagni: “Modo usuale di produrre per Covax”. E gli Usa rimandano invio dei vaccini verso l’Europa

di Giovanni Rodriquez

"La sostanza che è stata utilizzata per il fill and finish nello stabilimento italiano viene dalla Corea del Sud e dalla Cina: è il modo usuale per produrre i vaccini per Covax". Così la presidente della Commissione Europea, ieri in conferenza stampa a Bruxelles al termine del Consiglio Europeo mette la parola fine a 48 ore di polemiche e illazioni sul 'caso' Anagni. E intanto l'atteso intervento del presidente Biden si rivela alquanto deludente: "La mia priorità numero uno è mettere la pandemia sotto controllo e gli Usa condivideranno i vaccini appena potranno".

26 MAR - "AstraZeneca ha chiarito che dei 29 mln di dosi di vaccino anti Covid individuate nei magazzini della Catalent di Anagni, 13 milioni erano per Covax e 16 milioni per gli Stati membri dell'Ue. Per noi è importante che i vaccini vengano consegnati a Covax. La sostanza che è stata utilizzata per il fill and finish nello stabilimento italiano viene dalla Corea del Sud e dalla Cina: è il modo usuale per produrre i vaccini per Covax".
 
Così la presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, ieri in conferenza stampa a Bruxelles al termine del Consiglio Europeo mette la parola fine a 48 ore di polemiche e illazioni sul 'caso' Anagni.
 
Il presidente del Consiglio, Mario Draghi, durante la sessione di lavoro del Consiglio europeo sul Covid, aveva ripercorso i punti salienti della vicenda chiedendo proprio a Von der Leyen se ritenesse giusto che le dosi di vaccini localizzate in Belgio e nei Paesi Bassi restino destinate all'Unione europea, in tutto o in parte. Al riguardo, nell'intervento di replica, von der Leyen ha rassicurato che le dosi prodotte in Ue "sono destinate all'Unione". 
 
Non sono mancate in ogni caso alcune stoccate nei confronti della compagnia anglo-svedese. La prima è arrivata dalla presidente della Commissione europea: "Le compagnie farmaceutiche devono onorare i loro contratti nei confronti dell'Ue, prima di poter esportare dosi di vaccino anti Covid verso altre regioni del mondo. Naturalmente è il caso di AstraZeneca. E' chiaro alla società che deve onorare il contratto con l'Ue, prima di poter esportare".
 
La seconda da Draghi: "I cittadini europei hanno la sensazione di essere stati ingannati da alcune case farmaceutiche, penso soprattutto ad AstraZeneca".
 
Nel mentre, l'atteso intervento del presidente degli Stati Uniti Joe Biden, dal quale ci si aspettava un'apertura per il via libera all'export di vaccini verso l'Europa, si è rivelato alquanto deludente. Biden ha sì aperto ad una collaborazione con l'Europa anche nella lotta alla pandemia, ma ha anche precisato: "La mia priorità numero uno è mettere la pandemia sotto controllo e gli Usa condivideranno i vaccini appena potranno. Sto lavorando per rimuovere i colli di bottiglia per aumentare la capacità produttiva di farmaci anti-Covid". Per il momento, quindi, nessun cambiamento imminente all'orizzonte. 
 
Eppure sappiamo ormai da tempo che le rimodulazioni al ribasso delle forniture per l'Europa del vaccino di AstraZeneca sono dovute, non tanto alle difficoltà di produzione da parte dell'azienda farmaceutica, ma alle scelte 'protezionistiche' di paesi come Stati Uniti ed India che hanno deciso di bloccare l'export di dosi per privilegiare la domanda interna. Ancora più discutibile poi la posizione degli Usa, dal momento che il vaccino di AstraZeneca non è utilizzabile sul loro territorio visto che manca ancora il via libera da parte della Fda. Eppure, si continua a bloccare l'export di milioni di dosi che potrebbero essere utilizzate, da subito in Europa.
 
E, infine, non si può non notare come Draghi e Von der Leyen, impegnati da tempo a far la 'voce grossa' contro AstraZeneca e contro l'Inghilterra, non abbiano ancora detto nulla sull'atteggiamento dell'amministrazione Biden che, da una parte continua a reclamare l'impegno dell'Ue su alcuni temi di politica estera, a cominciare da Cina e Russia, ma dall'altro tergiversa su quegli aiuti quanto mai urgenti dettati dalla pandemia.
 
Giovanni Rodriquez

26 marzo 2021
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