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Covid. Soglie più basse per entrare in zona arancione o rossa e ristori automatici per le attività colpite. Ecco le ipotesi del nuovo Dpcm

di Luciano Fassari

L’adozione del provvedimento è prevista tra la fine di questa settimana e l’inizio della prossima. Sembra tramontata l’ipotesi di rendere tutta Italia dello stesso colore. Si punta invece ad abbassare le soglie per l’ingresso in zona arancione o rossa. Al momento invece pare complicato modificare l’impianto dei 21 parametri come sarà rimandata al mittente la proposta delle Regioni di far passare più tempo tra il report della Cabina di regia e l’entrata in vigore delle ordinanze restrittive del Ministro Speranza.

22 FEB - Sarà molto probabilmente un nuovo Dpcm ad aggiornare le misure di restrizioni anti Covid in scadenza il 5 marzo. L’intenzione è quello di approvarlo la tra la fine di questa o al più tardi l’inizio della prossima per dar modo di recepirne i contenuti per tempo come richiesto dalle Regioni.
 
A quanto si apprende da fonti del Governo non dovrebbe cambiare il sistema a fasce. È infatti tramontata l’ipotesi di misure uniformi su tutto il territorio nazionale dopo la bocciatura del leader della Lega Matteo Salvini e la spaccatura tra le Regioni, anche se al Ministero della Salute l’idea di proporre il modello delle restrizioni di Natale (giorni feriali arancione e weekend rosso in tutta Italia per 2-3 settimane) era vista come la soluzione migliore per raffreddare la curva epidemica che nelle ultime settimane ha ripreso forza. Ma un inasprimento in ogni caso ci sarà e l’ipotesi calda sul tavolo è quella di modificare i parametri per l’ingresso in zona arancione o rossa. Non è ancora chiaro se lo si farà abbassando la soglia dell’indice Rt o se si interverrà su altri parametri ma l’obiettivo è rendere più facile entrare nelle fasce che prevedono le misure più stringenti.
 
Per quanto riguarda invece la modifica dei famigerati 21 parametri per ora non saranno cambiati come chiesto dalle Regioni anche perché per modificare tutto l’impianto viene spiegato che ci vuole del tempo. Così come sarà probabilmente rinviata al mittente la proposta, sempre delle Regioni, di comunicare con più anticipo il passaggio alle zone arancioni e rosse. La ragione è che facendo intercorrere troppi giorni tra il report della Cabina di regia e le seguenti ordinanze si rischia di lasciare campo libero al virus.
 
Certamente proseguiranno le zone rosse localizzate anche se col passare dei giorni i focolai aumentano sempre di più.
 
C’è poi il tema scuola che con l’avvento delle varianti che sembrano colpire i più piccoli è tornato all’ordine del giorno. L’ipotesi di chiuderle è vista come una extrema ratio ma che ciò possa accadere in pochi si sentono di escluderlo. In ogni caso l’attenzione sulle scuole è al massimo.
 
Infine allo studio l'ipotesi di mettere in campo un sistema di ristori automatico per le attività che subiscono le chiusure senza dover ogni volta aspettare nuovi provvedimenti governativi.
 
Luciano Fassari

22 febbraio 2021
© Riproduzione riservata

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