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Covid. Percorsi assistenziali, “Raccomandata particolare attenzione a categorie di pazienti fragili e immunodepressi”


"Il Ministero della salute ha fornito indicazioni nella quale si indicano come non procrastinabili le prestazioni afferenti alla sfera oncologica; è stato raccomandato di includere nelle attività non procrastinabili tutte le attività programmate di ambito oncologico. Raccomandata, inoltre, la definizione di percorsi dedicati, con particolare attenzione a categorie di pazienti fragili e immunodepressi". Così la sottosegretaria alla Salute Zampa rispondendo all'interrogazione di Bologna (Misto).

30 OTT - "Con l'obiettivo della continuità, della cura, il Ministero della salute ha fornito indicazioni con la Circolare n. 7422 del 16 marzo 2020, nella quale si indicano come non procrastinabili le prestazioni afferenti alla sfera oncologica; e con la Circolare n. 8076 del 30 marzo 2020 nella quale, in modo più chiaro ed esplicito, è stato raccomandato di includere nelle attività non procrastinabili, sia ambulatoriali che di ricovero, tutte le attività programmate di ambito oncologico. Con la Circolare n. 11408 del 1° giugno 2020 è stata raccomandata la definizione di percorsi dedicati, con particolare attenzione a categorie di pazienti fragili e immunodepressi (es. percorso oncologico, percorso pediatrico, percorso geriatrico)".
 
Così la sottosegretaria alla Salute Sandra Zampa, ha risposto ieri in Commissione Affari Sociali all'interrogazione presentata da Fabiola Bologna (Misto) con la quale si chiedevano chiarimenti sul monitoraggio dell'attuazione dei percorsi assistenziali per garantire uniformità della presa in carico.
 
Di seguito la risposta integrale della sottosegretaria Zampa:
 
"L'emergenza pandemica da COVID-19 ha posto l'esigenza di un rinnovamento organizzativo teso ad una diffusa ed uniforme traduzione operativa dei princìpi di «primary health care» raccomandati dall'OMS, come fondamentali per una efficace tutela della salute nelle nostre comunità.
Il nuovo Patto per la salute 2019-2021 aveva già puntato al rafforzamento della «governance» del sistema sociosanitario territoriali; attraverso una programmazione concertata con le Autonomie locali (piani territoriali integrati con gli ambiti sociali), per assicurare una migliore risposta assistenziali; ai bisogni delle persone affette da patologie croniche.
Per tali finalità è stato adottato l'articolo 1 del decreto-legge n. 34 del 2020, convertito con modificazioni nella legge n. 77 del 2020, che ha disposto specifici finanziamenti per la definizione delle misure già tracciate dal Nuovo Patto per la salute 2019-2021, per lo sviluppo dei servizi di prevenzione e tutela della salute afferenti alle reti territoriali del Servizio sanitario nazionale.
Si aggiungono, quindi, alle misure delineate dal Nuovo Patto per la salute, ulteriori disposizioni programmatorie e di prevenzione, individuate specificamente in ragione della pandemia in corso.
 
Inoltre, l'articolo 29 del decreto-legge n. 104 del 2020, convertito nella legge n. 106 del 2020, ha previsto un intervento straordinario «per complessivi 478.218.772 euro», al fine di consentire alle Regioni e alle Province Autonome di predisporre Piani Operativi Regionali per il recupero delle liste di attesa, approntando uno strumento ulteriore per agevolare il tempestivo recupero dei ritardi nella, erogazione delle prestazioni di cura e assistenza accumulati durante la fase della emergenza sanitaria.
Per garantire il coordinamento delle attività sanitarie e sociosanitarie territoriali, così come implementate nei piani regionali, in attuazione delle misure previste dal decreto-legge n. 34, le regioni e le province autonome potranno provvedere, altresì, all'attivazione di Centrali Operative, che svolgono le funzioni di raccordo fra i servizi e con il sistema di emergenza-urgenza.
Nell'ambito del rafforzamento della rete territoriale, le Regioni e PPAA potranno altresì attivare strumenti di telemedicina, per i quali il citato decreto-legge 19 maggio 2020, n. 34, ha stanziato delle risorse, in particolare per il monitoraggio e l'assistenza alle persone fragili, superando l'attuale fase di organizzazione emergenziale e consentendo una ripresa delle attività assistenziali ordinarie.
In particolare, l'articolo 1 del decreto-legge stabilisce, tra l'altro che le Regioni e PPAA predispongano un Piano di riorganizzazione dell'assistenza territoriale, che viene recepito nei programmi operativi di cui all'articolo 18, comma 1, del decreto-legge 17 marzo 2020 n. 13, convertito, con modificazioni, dal la legge 24 aprile 2020 n. 27. 
 
 
Inoltre, il decreto-legge 8 aprile 2020, n. 23, convertito con modificazioni dalla legge 5 giugno 2020, n. 40, ha previsto che i medici di Medicina Generale e i Pediatri di Libera scelta si dotino di sistemi di piattaforme digitali che consentano il contatto ordinario e prevalente con i pazienti fragili e cronici gravi, collaborando a distanza, nel caso in cui non siano dotati di dispositivi di protezione individuale idonei, per la sorveglianza clinica dei pazienti in quarantena o in isolamento, o in fase di guarigione, dimessi precocemente dagli Ospedali.
 
Il Ministero della salute, allo scopo di prevedere adeguate misure di prevenzione del rischio di contrarre l'infezione da SARS-CoV-2 nei pazienti affetti da patologie oncologiche, è intervenuto con la Circolare n. 7023 del 10 marzo 2020 «Raccomandazioni per la gestione dei pazienti oncologici e onco-ematologici in corso di emergenza da COVID-19», redatta su iniziativa del Comitato Tecnico-Scientifico del Dipartimento della Protezione Civile, nella considerazione che la garanzia della prosecuzione della cura è basilare in questa particolare situazione di emergenza, assicurando la prosecuzione dei trattamenti oncologici senza comprometterne l'efficacia e salvaguardando, allo stesso tempo, i pazienti e i medici dal rischio infettivo. Nello specifico, nella suddetta Circolare si raccomanda alle strutture sanitarie di identificare ed istituire percorsi e spazi dedicati ai pazienti in questione. Inoltre, con l'obiettivo della continuità, della cura, il Ministero della salute ha fornito ulteriori indicazioni con la Circolare n. 7422 del 16 marzo 2020, nella quale si indicano come non procrastinabili le prestazioni afferenti alla sfera oncologica; e con la Circolare n. 8076 del 30 marzo 2020 nella quale, in modo più chiaro ed esplicito, è stato raccomandato di includere nelle attività non procrastinabili, sia ambulatoriali che di ricovero, tutte le attività programmate di ambito oncologico. Con la Circolare n. 11408 del 1° giugno 2020 è stata raccomandata la definizione di percorsi dedicati, con particolare attenzione a categorie di pazienti fragili e immunodepressi (es. percorso oncologico, percorso pediatrico, percorso geriatrico). 
 
È stato, altresì, predisposto dall'Istituto superiore di sanità in collaborazione con il Ministero della salute e il Coordinamento delle Regioni e Province Autonome, il documento «Elementi di preparazione e risposta a COVID-19 nella stagione autunno-invernale», diramato con la Circolare n. 27007 del 1° agosto 2020, che comprende tutte le attività volte a minimizzare i rischi posti dalle malattie infettive e per mitigare il loro impatto durante una emergenza di sanità pubblica. Il documento è corredato da specifiche «checklist» di verifica dello stato di preparazione dei servizi sanitari, inclusi i percorsi dedicati".
 
La separazione dei percorsi assistenziali per l’accesso alle strutture ospedaliere e ambulatoriali territoriali, ha sottolineato Fabiola Bologna, "è uno strumento per il contenimento del contagio per i pazienti fragili e cronici, in particolare per gli oncologici. In questo momento il percorso differenziato diviene ancora più importante anche per le misure che sono già previste per il recupero delle liste d’attesa, per recuperare le numerose prestazioni come accertamenti diagnostici e visite specialistiche sospese durante la prima ondata di Covid 19".

L’esacerbazione dei contagi, però, fa temere nuovi ritardi: “corsi e ricorsi storici”. "A fronte della seconda ondata - conclude la deputata in risposta alla sottosegretaria Zampa - è ancor più necessario non solo garantire, ma anche monitorare i percorsi differenziati. Il Covid non ha spazzato via le altre patologie, in gioco c’è la tutela del diritto alla salute di tutti i cittadini cronici e fragili e dell’accesso alle cure in maniera sicura e omogenea sul territorio nazionale”. 

30 ottobre 2020
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