Decreto Rilancio. Smi: “Bene emendamenti per scuola specializzazione medicina generale, di comunità e cure primarie”
"Finalmente, gli occhi del mondo politico guardino verso il progresso della medicina del territorio, pilastro della tutela della salute singola e collettiva. Ci auguriamo, per questo , che l’emendamento sia approvato e dichiariamo la nostra totale disponibilità ad una collaborazione nelle strategie attuative". Così Delia Epifani, Responsabile Nazionale Smi Formazione e Prospettive.
15 GIU - "L’Area Formazione e Prospettive del Sindacato Medici Italiani esprime grande soddisfazione per la proposta di emendamento 5.5 al Dl Rilancio. L’emendamento, a nostro avviso, propone una svolta epocale nella Medicina Generale: la creazione della Scuola di Specializzazione in Medicina Generale, di Comunità e delle Cure Primarie". Così
Delia Epifani, Responsabile Nazionale Smi Formazione e Prospettive, in una dichiarazione commenta i due
testi emendativi in discussione alla Commissione Bilancio della Camera.
"Riteniamo che questa sia l’occasione per raggiungere finalmente un collegamento tra il mondo universitario e il territorio, uno snodo cruciale per il completo passaggio a Scuola di Specializzazione del Corso di Formazione Specifica in Medicina Generale. La scuola di specializzazione è l’opportunità di riqualificazione, di ridefinizione di obiettivi formativi e di adeguamento degli standard qualitativi di tutti i poli formativi italiani. Siamo da sempre sostenitori di una riforma nella formazione dei medici di famiglia, riforma che mai come ora necessita di una certificazione e di una supervisione universitaria e che vede essenziale la presenza di una scuola di specializzazione dedicata ai medici del territorio, come avviene nella gran parte degli altri Paesi Europei. Questo non è il momento di indugiare", aggiunge Epifani.
"L’affrontare la pandemia da Covid-19 ha evidenziato il concreto bisogno d’investire nelle cure territoriali e nell’implementazione delle cure al domicilio avvalendosi dei device di supporto per la telemedicina. Puntare sul territorio vuol dire investire sulla formazione dei professionisti che lo dovranno gestire e che meritano una formazione che sia di alta qualità, con obiettivi precisi garantiti da un core curriculum e che si accompagni a una nuova spinta verso la ricerca, linfa vitale per ogni uomo e donna di scienza".
"È il momento di creare un percorso di formazione con standard qualitativo elevato su tutto il territorio nazionale, che tenga conto delle peculiarità regionali. È il momento di aumentare il numero di borse di specializzazione destinate alla medicina generale. È il momento di eliminare l’imbuto formativo e garantire una formazione alle migliaia di medici che da anni sono in attesa di completare il loro percorso post-laurea e di vedere riconosciuto il loro contributo nella cura dei pazienti anche e soprattutto nelle Regioni italiane in cui la totale assenza di programmazione e di lungimiranza ha creato una voragine nell’assistenza sanitaria territoriale. È il momento di vedere riconosciuta ai medici già formati in medicina generale la valenza specialistica della loro formazione, per dare alla medicina di famiglia la dignità che merita, al pari delle altre specializzazioni mediche> ribadisce la sindacalista del Smi.
"Non possiamo quindi che essere soddisfatti del fatto che, finalmente, gli occhi del mondo politico guardino verso il progresso della medicina del territorio, pilastro della tutela della salute singola e collettiva. Ci auguriamo, per questo , che l’emendamento sia approvato e dichiariamo la nostra totale disponibilità ad una collaborazione nelle strategie attuative", conclude Epifani, del Sindacato Medici Italiani.
15 giugno 2020
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