Coronavirus. Lockdown prolungato almeno fino al 3 maggio. Si va verso possibili aperture solo per alcuni esercizi commerciali
di G. R.
Questa l'indicazione emersa nel pomeriggio dopo un confronto con le parti sociali. Oggi il Comitato Tecnico Scientifico ha consegnato a Conte un documento con le indicazioni per la Fase 2. Nel testo c'è l'invito a mentere una "estrema prudenza". Non è arrivata alcuna indicazioni per diversificare le aperture su base geografica. Un criterio che potrebbe essere preso in considerazione è quello riguardante i diversi profili di rischio dei lavoratori.
09 APR - Domani (venerdì 10 aprile) il presidente del Consiglio
Giuseppe Conte dovrebbe ufficializzare il prolungamento del lockdown almeno fino al prossimo 3 maggio. Questa l'indicazione emersa nel pomeriggio dopo un confronto con le parti sociali. Oggi il Comitato Tecnico Scientifico ha consegnato a Conte un documento con le indicazioni per la Fase 2. Nel testo c'è l'invito a mentere una "estrema prudenza".
È vero che nell'ultima settimana si sta decisamente allentando la pressione sugli ospedali, ma dall'attuale plateau non ha ancora preso il via una marcata flessione dei nuovi contagi. Il rischio è ancora troppo alto per pensare ad una riapertura generalizzata. Le misure restrittive adottate stanno mostrando la loro efficacia e tenere il punto, secondo gli esperti, potrebbe portare nelle prossime settimane all'abbattimento della curva epidemica.
Per gli esperti c'è ancora troppa incertezza sul reale quadro epidemiologico del nostro Paese, soprattutto al Sud. E la mancanza di test sierologici validati che permettano di capire qual è la diffusione del virus nella popolazione in termini di sieroprevalenza non aiuta. Il virus circola ormai da tempo in tutte le zone del Paese ed il rischio di nuovi focolai sarebbe troppo alto.
Dal CTS non è arrivata alcuna indicazioni per diversificare le aperure su base geografica, distinguendo quindi le zone più colpite da virus da quelle che al momento sembrano avere situazioni più sotto controllo.
Un criterio che potrebbe essere preso in considerazione è quello riguardante i diversi profili di rischio dei lavoratori. Prima di maggio qualche piccola apertura si potrebbe così avere per determinati esercizi commerciali (e alcune fabbriche legate all'industria sanitaria e agroalimentare), solo in determinati settori, ma sempre mantenendo una rigorosa attenzione sulle misure di distanziamento sociale e, laddove questo non fosse possibile, sull'ultilizzo di dispositivi di protezione individuale.
Giovanni Rodriquez
09 aprile 2020
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