Formazione medica. Ecco le nuove proposte PD
Programmazione dei numeri di accesso al corso di laurea secondo una necessità di salute, e non di arginamento. Spostare gli esami nei primi cinque anni del corso di studi e sfruttare l’intero sesto anno per il tirocinio abilitante. Tutele per maternità e paternità degli specializzandi. Revisione dei criteri di accesso e rivalutazione della retribuzione per i dottorandi. Omogeneizzare il core curriculum per la medicina generale. Queste alcune delle proposte emerse dal 1° Laboratorio di Idee sulla Formazione Medica del PD.
20 GEN - Rivedere il percorso formativo medico nel suo complesso, dall’orientamento fino ad arrivare alle prospettive post specializzazione. Questo il proposito emerso lo scorso 11 gennaio, dal 1° Laboratorio di Idee sulla Formazione Medica del Partito Democratico tenutosi presso il circolo San Bartolo a Cintoia (Firenze). Una discussione che ha visto coinvolte anche associazioni, istituzioni e sindacati di settore.
Per il PD erano presenti il Responsabile Nazionale della Formazione Medico-Sanitaria,
Stefano Manai; il sottosegretario alla Salute,
Sandra Zampa; il Capodelegazione PD all’Europarlamento,
Brando Benifei; il Capogruppo in Commissione Sanità,
Paola Boldrini; il Capogruppo in Commissione Affari Sociali,
Elena Carnevali; il Capogruppo in Commissione Istruzione,
Vanna Iori; il Capogruppo in Commissione Cultura,
Flavia Nardelli; la componente della Commissione Cultura
Rosa Maria Di Giorgi; la componente della Commissione Cultura,
Lucia Ciampi; la Responsabile Welfare,
Maria Luisa Gnecchi;
la componente della Commissione Bilancio,
Beatrice Lorenzin; il componente della Commissione Affari Sociali,
Paolo Siani; la Responsabile Scuola,
Camilla Sgambato; il vice coordinatore forum sanità GD,
Giovanni Romualdi.
Le proposte che sono emerse, vanno a ricalcare tutto quello che è il percorso formativo del medico: da una revisione del test d'ingresso ad un nuovo percorso di specializzazioni, da una programmazione dei numeri di accesso al corso di laurea secondo una necessità di salute, e non di arginamento, alla possibilità di spostare gli esami nei primi cinque anni del corso di studi e sfruttare l’intero sesto anno per il tirocinio abilitante. E ancora, dalle tutele di maternità e paternità per gli specializzandi, ad una revisione dei criteri di accesso e rivalutazione della retribuzione per i dottorandi, fino ad una omogeneizzazione del core curriculum per la medicina generale.
Di seguito le proposte emerse:
1) Orientamento:
1.1 non deve essere relegato ad un momento finale nel percorso di studi di scuola superiore, ma deve essere integrato nel percorso formativo fin dal III-IV anno, attraverso l’introduzione di ore obbligatorie e crediti specifici;
1.2 possibilità di stage nel progetto di alternanza scuola-lavoro per l’ultimo anno scolastico, attraverso attività in ambito ospedaliero;
1.3 piattaforma online in collaborazione con tutti gli atenei con la descrizione dell’offerta formativa; 1.4 sono strumenti complementari ed utili per l’orientamento i test psicoattitudinali e corsi universitari propedeutici.
2) Test di ingresso:
2.1 valutazione dell’attuale modalità di selezione prevista alla facoltà di accesso a medicina, finalizzata nel garantire nel post laurea un numero sufficiente di borse di specializzazione, con una programmazione dei numeri di accesso al corso di laurea secondo una necessità di salute, e non di arginamento;
2.2 bibliografia nota per il test di accesso (finché la modalità rimarrà tale);
2.3 possibilità di preparazione al test di accesso tramite una piattaforma unica che possa fornire a tutti gli stessi strumenti, superando così le barrire non solo geografiche ma anche economiche;
2.4 potenziare nell’attuale test i quesiti di logica e depotenziare la cultura generale.
3)CDL di Medicina:
3.1 Iniziare ad inserire lo studio dell’intelligenza artificiale già all’interno del corso di laurea;
3.2 elaborare per il progetto Erasamus un preciso circuito di raccolta dati e di feedback, al ritorno dello studente, al fine di rafforzare i rapporti anche di ricerca tra le università europee e le esperienze successive; 3.3 omogeneizzare tutti i SSD tra tutti gli atenei del territorio nazionale;
3.4 spostare gli esami nei primi cinque anni del corso di studi e sfruttare l’intero sesto anno per il tirocinio abilitante e alla fine di ogni tirocinio ci deve essere una valutazione di tipo pratico, che attesti che lo studente sia in grado di affrontare basilari situazioni cliniche;
3.5 lo studente si abilita nello stesso giorno in cui si laurea.
4) Percorso specializzazioni:
4.1 individuazione dei tutor per specifiche competenze, garantendogli un riconoscimento economico e di carriera;
4.2 reclutamento docenti anche in funzione dell’attività di tutoraggio;
4.3 DDL Calabria contenzioso tra università e aziende, impegnarsi per garantire maggiori tutele ed un percorso formativo che non perda di qualità;
4.4 recupero fondi borse perse;
4.5 attivazione a breve termine dell’Osservatorio della Formazione Medica Specialistica;
4.6 elezione diretta dei rappresentanti medici in formazione nell’Osservatorio della Formazione Medica Specialistica;
4.7 pubblicare elenco delle scuole di specializzazione accreditate.
5) Medicina Generale:
5.1 omogeneizzare il core curriculum che deve diventare unico a livello nazionale; 5.2 omogeneizzare la durata del corso a quella delle altre scuole;
5.3 farle diventare scuole di specializzazione;
5.4 garantire un trattamento economico alla pari delle altre scuole;
5.5 individuazione SSD per medici di medicina generale;
5.6 integrazione con territorio tra sanità universitaria e territoriale.
6) Tutele nel contratto di formazione e test di specializzazione:
6.1 rispetto delle ore settimanali di lavoro;
6.2 tutele per maternità e paternità;
6.3 uniformare tasse universitarie per le specializzazioni anche in rapporto al reddito, ponendo un tetto massimo in scala nazionale;
6.4 assegnazione posti riservati in funzione della disabilità e di malattie invalidanti.
7) Dottorati di ricerca:
7.1 maggiore valorizzazione;
7.2 revisione dei criteri di accesso; 7.3 rivalutazione della retribuzione.
20 gennaio 2020
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