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Vaccini. Nessuna proroga per obbligo certificazione del 10 luglio. Ma Miur e Salute avvertono che non ci sarà necessità di portare il certificato essendo ormai in vigore l’anagrafe vaccinale

di Luciano Fassari

L’eliminazione della Legge sull’obbligo vaccinale era tra i cavalli di battaglia della maggioranza giallo verde ma dopo 13 mesi di Governo la normativa (che numeri alla mano è stata un successo) è ancora in vigore. Intanto il 10 luglio scade il termine per dimostrare la regolarità con le vaccinazioni per l’iscrizione a scuola. Miur e Salute ricordano oggi che è pronta l’anagrafe vaccinale per cui i genitori non dovranno portare i certificati cartacei e le verifiche saranno automatiche tra Asl e scuole

06 LUG - “Cambieremo la Legge Lorenzin”. È stato questo il mantra di Lega e M5S che da quando fu approvata la legge 2 anni fa non hanno mai smesso di ripeterlo. A dare più forza alla proposta l’arrivo al Governo delle due compagini politiche e l’inserimento del tema tra quelli del contratto di Governo. Ma in 13 mesi di Esecutivo giallo-verde della Legge Lorenzin nulla è cambiato. Anzi la normativa, che tra l’altro è stato un successo facendo innalzare le coperture vaccinali (nell'attesa anche dei dati definitivi del 2018 la cui pubblicazione è in ritardo), viaggia col vento in poppa.
 
In questo scenario, la cronaca ci consegna la scadenza del 10 luglio, data entro la quale i genitori dovranno dimostrare la regolarità con le vaccinazioni dei propri bambini per l’iscrizione al prossimo anno scolastico. Come riporta un comunicato congiunto di Miur e Salute, però le verifiche saranno automatizzate, in quanto il famigerato Anagrafe vaccinale (anche questo previsto dalla Legge Lorenzin) sarebbe pronto (mancherebbero all’appello solo le Pa di Trento e Bolzano) e quindi dovrebbe consentire lo scambio di dati tra le Asl e le scuole, evitando ai genitori di recarsi a scuola col cartaceo.
 
Solo nei casi di malfunzionamento dei sistemi o di sospette irregolarità i genitori, contattati dagli Istituti scolastici, dovreanno portare il cartaceo per dimostrare di essere in regola ed evitare il diniego dell’ingresso in asili e materne (bimbi 0-6 anni) o le sanzioni nel caso di ragazzi dai 6 ai 16 anni.
 
“In riferimento alla scadenza del 10 luglio – scrivono Miur e Salute -  per la presentazione dei certificati di avvenute vaccinazioni per le iscrizioni scolastiche, prevista dalla normativa vigente (cd. Legge Lorenzin), il ministero della Salute e il ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca precisano che, essendo stata attivata l’Anagrafe nazionale vaccinale, i genitori non hanno più l'obbligo di presentare la documentazione, perché il Sistema ormai automatizzato fa dialogare direttamente Asl e istituti scolastici.  Grazie all’Anagrafe vaccinale, le situazioni irregolari sono già state comunicate dalle Aziende sanitarie alle istituzioni scolastiche che provvederanno a richiedere i documenti eventualmente mancanti ai genitori. Questi ultimi avranno a loro volta dieci giorni di tempo per portarli a scuola. Il ministro della Salute, Giulia Grillo, ha istituito l'Anagrafe nazionale con decreto ministeriale del 18 settembre scorso.  Tutte le Regioni hanno avviato da aprile la trasmissione dei dati, tranne le Province autonome di Trento e Bolzano che saranno presto a regime”.
 
Fin qui la cronaca, ma il tema, come dicevamo all’inizio è chiaramente tutto politico, dato che, anagrafe o meno, la legge sull’obbligo vaccinale è ancora lì viva e vegeta. A chi è contro i vaccini, per intenderci, poco importa se dovrà portare i documenti a scuola o se il tutto è automatico.
 
È infatti difficile da spiegare come in più di un anno di Governo giallo-verde la Legge Lorenzin sia de facto immutata. L’anno scorso nel Milleproroghe furono prorogate le autocertificazioni, nell’attesa che ddl sul cosiddetto ‘obbligo flessibile’ presentato l’agosto scorso fosse approvato. Ma il testo, dopo numerose audizioni e la presentazione degli emendamenti è ancora lì a ‘marcire’ in commissione Igiene e Sanità. Il presidente Pierpaolo Sileri, ha annunciato oggi all’AdnKronos che aspetta ancora il parere della commissione Bilancio e auspica l’approvazione del testo in commissione entro fine luglio, ma è certo che le occasioni per accelerare non sono mancate nell’ultimo anno.
 
È per questo lecito evidenziare come nella maggioranza di Governo e soprattutto all’interno del M5S il dibattito sia molto vivo e una posizione univoca, al di là degli slogan, non c’è. Se la Lega con le dichiarazioni del vicepremier Matteo Salvini non ha mai nascosto i suoi intenti di cancellare la Legge Lorenzin, nell’ultimo anno nel Movimento si sono invece manifestate posizioni diametralmente opposte. Come non ricordare le parole della vicepresidente del Senato Paola Taverna contro l’obbligo o l’organizzazione da parte della deputata pentastellata Sara Cunial di conferenze stampa alla Camera del movimento free vax Corvelva.
 
Dall’altro lato non sono mancati invece coloro tra i 5 Stelle che si sono dichiarati su posizioni diametralmente opposte come i senatori Giorgio Trizzino ed Elena Fattori.
 
In questo contesto il Ministro della Salute, Giulia Grillo ha da un lato difeso la proposta dell’obbligo flessibile, ma anche rivendicato sempre la validità delle vaccinazioni e per questo è stata costantemente presa di mira sui social da numerosi elettori no vax e free vax dei 5 Stelle. Basta leggere i commenti dopo ogni suo post su facebook per rendersene conto.
 
Insomma, un vero cortocircuito politico, che ha partorito un immobilismo de facto sul tema e fa sì che la legge Lorenzin sia ancora lì, con buona pace di chi tra free e no vax auspicava un cambio di rotta.
 
Luciano Fassari

06 luglio 2019
© Riproduzione riservata

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