Legge Calabria. I dubbi delle Regioni sulla medicina generale: “Senza chiarimenti impossibile pubblicare i bandi del corso di formazione”. E intanto la Fimmg entra in stato di agitazione
di L.F.
In un documento gli Enti locali denunciano come le norme del decreto sull’accesso ai corsi di chi ha maturato incarichi negli ultimi 10 anni per almeno 24 mesi contengono “numerose criticità” e chiedono al Ministero di emanare un decreto che “fornisca indicazioni operative omogenee” senza i quali i bandi di concorso per le 2000 borse non possono essere emanati. Intanto il Consiglio nazionale del sindacato ha deliberato l’avvio della protesta. IL DOCUMENTO
06 LUG - Le 2000 borse per il corso di formazione di medicina generale deliberate l’anno scorso rischiano seriamente di rimanere al palo. Infatti le Regioni, ad un anno di distanza, non hanno ancora pubblicato i bandi. Gli Enti locali infatti ritengono che la legge "Calabria" nella parte che riguarda il riconoscimento dell’idoneità a partecipare al corso di formazione (senza borsa) per coloro che negli ultimi 10 anni hanno maturato incarichi perlomeno di 24 mesi contenga “numerose criticità” e “rischia di essere fonte di notevoli contenziosi”.
Criticità (già segnalate dalla Fimmg ndr.) che le Regioni avevano già messo nero su bianco durante l’audizione in Parlamento dove avevano presentato anche un documento con le loro
proposte emendative (che non sono passate) e che ora tornano a segnalare evidenziando come senza un atto giuridicamente sostenibile (almeno un Decreto Ministeriale) che fornisca “indicazioni operative omogenee” non possono pubblicare i bandi di concorso del nuovo corso di formazione (bandi, ricordiamo che dovevano essere pubblicati già l’anno scorso).
Nello specifico le Regioni evidenziano come “il comma 3, articolo 12 specifica che possono accedere in sovrannumero al corso di formazione specifica in medicina generale “i laureati in medicina e chirurgia risultati idonei al concorso per l’ammissione al corso […]”. Il comma non specifica il concorso o i concorsi nei quali debba essere acquisita l’idoneità, né se la domanda debba essere inoltrata in una sola Regione (quella nella quale è stata acquisita l’idoneità o altra) oppure possa essere presentata in più Regioni
Inoltre, evidenziano gli Enti locali “lo stesso comma specifica che il numero massimo di posti in sovrannumero è determinato entro il finanziamento annuale di 2 milioni di euro, da ripartirsi “sulla base delle effettive carenze dei medici di medicina generale calcolati sulla base del numero complessivo di incarichi pubblicati e rimasti vacanti”. La legge non spiega come quantificare le “effettive carenze” e le relative tempistiche di rilevazione, di fatto rendendo molto complesso determinare il numero di posti disponibili in ciascuna Regione da riportare nel bando di concorso”.
Le Regioni, infine, rimarcano come “con nota del 6 giugno, il Presidente Bonaccini ha chiesto a nome di tutte le Regioni chiarimenti al Ministero, chiarimenti che ad oggi non sono ancora pervenuti”.
Nel frattempo, a quanto si apprende, il Consiglio nazionale della Fimmg ha dato il
via libera allo stato di agitazione, come ci aveva già annunciato il segretario
Silvestro Scotti nella sua
intervista a Qs, dando di fatto il via ad una stagione di protesta che potrebbe culminare anche in uno sciopero dei medici di famiglia.
L.F.
06 luglio 2019
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