Sicurezza operatori sanitari. Emendamento Lega al ddl “antiviolenza” propone fino a 16 anni di carcere per chi aggredisce medici e operatori
di L.F.
Lo ha presentato il relatore al provvedimento in Commissione sanità del Senato, il leghista Gianfranco Rufa. L'emendamento interviene sul codice penale stabilendo che le pene oggi previste per episodi di violenza contro i pubblici ufficiali in servizio durante le manifestazioni sportive siano applicate anche in caso di violenza contro gli operatori della sanità. Pene che vanno da un minimo di quattro a sedici anni di reclusione a secondo della gravità delle lesione provocata. IL TESTO
28 GIU - Reclusione fino a 16 anni per chi commette violenza contro un operatore sanitario. È questa la sostanza dell’emendamento 1.0.100 al ddl antiviolenza presentato dal relatore
Gianfranco Rufa (Lega) in commissione Igiene e Sanità al Senato.
La proposta di modifica prevede che all'articolo 583-quater del codice penale (
Lesioni personali gravi o gravissime a un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive. Nell'ipotesi di lesioni personali cagionate a un pubblico ufficiale in servizio di ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive, le lesioni gravi sono punite con la reclusione da quattro a dieci anni; le lesioni gravissime, con la reclusione da otto a sedici anni) sia aggiunto che “la stessa pena si applica in caso di lesioni personali cagionate a personale esercente la professione sanitaria o a incaricati di pubblico servizio, nell'atto o a causa dell'adempimento delle funzioni o del servizio presso strutture sanitarie pubbliche o private accreditate”.
L.F.
28 giugno 2019
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