Nuove professioni. Decreti attuativi per osteopatia e chiropratica ancora fermi al Ministero. E scatta la ‘rivolta’ social
di Giovanni Rodriquez
All'articolo 7 della legge Lorenzin si richiamava un accordo da stipulare entro 3 mesi in sede di Stato Regioni, per stabilire l'ambito di attività e le funzioni caratterizzanti le professioni dell'osteopata e del chiropratico, i criteri di valutazione dell'esperienza professionale nonchéi criteri per il riconoscimento dei titoli equipollenti; ed un decreto di Salute e Miur da emanare entro 6 mesi per definire l’ordinamento didattico. Ora, che di mesi ne sono passati 18, gli osteopati hanno iniziato ad inondare i canali social del Governo con l'hashtag #DecretiOsteopatiaSubito
23 GIU - #DecretiOsteopatiaSubito è l'hashtag che da giorni sta inondando i canali social del ministro della Salute
Giulia Grillo e dei due vicepremier
Matteo Salvini e
Lugi Di Maio. La richiesta dei professionisti fa seguito a quanto previsto dalla
legge 3/2018, la cosiddetta legge Lorenzin sulla sperimentazione clinica ed il riordino delle professioni sanitarie. E più in particolare, il riferimento è al comma 2 dell'articolo 7 della legge dove, per la piena attuazione della norma, si richiama ad un decreto attuativo di Ministero della Salute e Miur per definire l’ordinamento didattico della formazione universitaria in osteopatia e in chiropratica nonché gli eventuali percorsi formativi integrativi.
Oltre a questo, sempre al comma 2 della legge, viene richiamato un accordo da stipulare in sede di Conferenza Stato Regioni, per stabilire l'ambito di attività e le funzioni caratterizzanti le professioni dell'osteopata e del chiropratico, i criteri di valutazione dell'esperienza professionale nonchéi criteri per il riconoscimento dei titoli equipollenti.
Per quanto riguarda le tempistiche, l'accordo doveva essere raggiunto entro tre mesi dalla pubblicazione della legge in Gazzetta Ufficiale, mentre il sopracitato decreto avrebbe dovuto essere emanato entro 6 mesi. E ora che di mesi ne sono passati 18, le richieste da parte degli osteopati iniziano a farsi sempre più pressanti.
Sull'andamento dei lavori aveva riferito il sottosegretario alla Salute,
Luca Coletto, lo scorso 21 febbraio,
rispondendo in Commissione Affari Sociali ad un'interrogazione presentata da
Claudio Pedrazzini (FI).
Coletto allora spiegò che, mentre per la figura dell'Osteopata, "se non verranno sollevate osservazioni da parte delle Associazioni professionali coinvolte", si potrà arrivare ad uno schema di Accordo da inviare in Conferenza Stato-Regioni in tempi brevi; erano invece emerse "divergenze di posizione tra le stesse Associazioni professionali coinvolte, con particolare riferimento agli aspetti formativi", per quanto riguarda il percorso universitario in Chiropratica.
“È tempo di dare risposte ai 10 milioni di cittadini italiani che si rivolgono con fiducia all’osteopatia. Per la sicurezza di tutti, operatori e pazienti, è necessario uscire al più presto da questa situazione di limbo. Bisogna quindi varare i decreti ministeriali per dare piena attuazione alla legge che ha individuato la professione sanitaria dell’osteopata”. Questo l'appello alle Istituzioni che aveva lanciato
Paola Sciomachen, presidente del Registro degli Osteopati d'Italia, lo scorso 7 giugno dal Congresso annuale.
Ora sta al Ministero della Salute battere un colpo e dare risposta a queste richieste.
Giovanni Rodriquez
23 giugno 2019
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