Governo. Tria smentisce Di Maio sul miliardo di copertura per il Decreto famiglie e annuncia che gli 80 euro di Renzi saranno cancellati
Doppia uscita clamorosa del ministro dell'Economia oggi in Tv sui Rai Tre. Prima smonta le coperture immaginate dal vicepremier 5 Stelle per il decreto discusso ieri in Consiglio dei Ministri e poi l'annuncio ufficiale che i famosi 80 euro del bonus del Governo Renzi saranno riassorbiti nell'ambito della riforma fiscale allo studio del Governo. Ma poi dal Mef precisano: “Mai parlato di taglio degli 80 euro, ma piuttosto di un possibile loro riassorbimento”.
21 MAG - "Al momento le coperture per il Decreto famiglia non sono state ancora individuate". Così il ministro dell'Economia
Giovanni Tria è intervenuto oggi su Rai Tre alla trasmissione
Agorà parlando del provvedimento discusso ieri sera in Consiglio dei Ministri. Il ministro contesta quindi la tesi portata avanti dal M5S in queste settimane. Il decreto, infatti, puntava all'istituzione di un “Fondo per le politiche per la natalità” presso il ministero del lavoro, utilizzando quelle risorse risparmiate dal reddito di cittadinanza che per il vicepremier
Luigi Di Maio ammonterebbero ad 1 miliardo.
"Su questo è stato deciso di rinviare la discussione. In ogni caso non sappiamo cosa sia questo miliardo, perché se si spenderà meno di quanto preventivato per alcune misure prese con la legge di Bilancio lo sapremo solo a fine anno e non adesso. In ogni caso è chiaro che queste presunte minori spese non possono essere portate all'anno successivo. Al momento le coperture per il Decreto famiglia non sono state ancora individuate", ha precisato Tria.
Il ministro dell'Economia è poi intervenuto a gamba tesa anche sul bonus degli 80 euro introdotto dal Governo Renzi: "Nell'ambito di una riforma fiscale questi 80 euro possono essere riassorbiti - ha sottolineato -. Anche perché tecnicamente sono stati una decisione sbagliata, e questo è noto. Anche il governo precedente aveva tentato di cambiare ma non ci è riuscito. Così come sono risultano come spese e non come prelievo nel bilancio pubblico. E, oltre a questo, torno a ripetere che tecnicamente è stato un provvedimento fatto male. Le detrazioni fiscali, nel loro complesso, rappresentano un ammontare molto alto. Non si può discutere del loro complesso. Dietro ogni detrazione fiscale ci sono, da una parte degli interessi industriali, e dall'altra categorie di cittadini che ne sono avvantaggiate. Si tratta di una scelta politica. Bisogna decidere come utilizzare queste risorse limitate. Tagliare le detrazioni fiscali vuol dire spostare la pressione fiscale da una parte all'altra", ha concluso Tria.
La precisazione di Tria. “Il ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, non ha mai parlato di taglio degli 80 euro, ma piuttosto di un possibile loro riassorbimento nell’ambito di una futura revisione del prelievo fiscale. È quanto sottolinea il MEF in merito alle interpretazioni delle dichiarazioni del ministro nel corso dell’intervista di oggi alla trasmissione “Agorà” su Rai Tre, come si può constatare riascoltandola. In ogni caso è chiaro che dalla revisione del prelievo fiscale nessuno uscirà penalizzato”. Lo scrive il Mef in una nota.
21 maggio 2019
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