Liberalizzazione fascia C. Coletto: “Sono totalmente contrario, deve restare in farmacia”
Il sottosegretario alla Salute boccia ogni ipotesi di intervento dopo che il Ministro Grillo aveva dichiarato di essere al lavoro con la Lega per trovare la quadra su un tema che non è nel contratto di Governo. “Il farmacista è un riferimento certo sui territori e garanzia. Se dovessimo liberalizzare la vendita della Fascia C potremmo avere più difficoltà a controllare farmaci così importanti come gli antibiotici. E sulla richista di nuove autonomie da parte delle Regioni: “Arricchiranno il Ssn”
20 FEB - “La farmacia in Italia è una tradizione che si integra finendo, a volte, per supplire quella che è la mancata presenza del medico su territori più angusti. E rappresenta una presenza importante e risolutrice, proprio in queste zone, per le piccole questioni sanitarie che vengono gestite dal farmacista per poi inviare il paziente al pronto soccorso più vicino. Ma soprattutto il farmacista è il vero unico garante per la vendita dei medicinali di fascia C”. È quanto ha affermato, il sottosegretario alla Salute Luca Coletto su Federfarma Channel.
"Io sono assolutamente contrario alla liberalizzazione dei farmaci di Fascia C - ha detto - perché oltre alla classica aspirina, che in ogni caso è un farmaco, in questa fascia possiamo trovare anche farmaci più importanti come gli antibiotici. Oggi stiamo combattendo una battaglia importantissima sulla farmaco resistenza. Se dovessimo liberalizzare la vendita della Fascia C potremmo avere più difficoltà a controllare farmaci così importanti come gli antibiotici".
Coletto ha parlato anche di regionalismo differenziato e della governance. “Entro quest’anno andremo a definire quella che sarà la nuova governance nella quale la farmacia ha un ruolo importante. Quello stesso ruolo che ha per le autonomie che non dovranno guastare il Ssn su base universale, bensì arricchirlo visto e considerato che da quando è stato approvato il Titolo V c’è stato un netto miglioramento, per le regioni che lo hanno applicato, per la gestione a 360 gradi della sanità. Anche per l’ambito delle farmacie. E soprattutto per quelle che si trovano in zone disagiate”.